sabato 29 novembre 2008

ciapet vs poppe


Premessa: post inadatto alle persone bigotte e prive di ironia. Astenersi please!

Rieccoci qui, dinanzi ad un altro piccolo sondaggio.

Come avrete supposto dal titolo; è molto maschilista. Naturalmente è posto in tono scherzoso, quindi niente paura, è solo un piccolo gioco per stemperare un po' la quotidianità del blog. Che palle sempre notizie politiche, no!

Da che mondo e mondo ci sono 2 correnti di pensiero che aleggiano nel mondo maschile, o meglio 2 partiti: quello del culo e quello delle tette. I furbacchioni hanno entrambe le tessere... E come dargli torto... Ma a voi, miei prodi lettori vi pongo una scelta, radicale, che dovrete fare!

Naturalmente possono partecipare anche le gentil (gentil?!?! sta uscendo fuori la mia misoginia:-P) donzelle, perché essendo la parte in causa del sondaggio possono, oltre che votare, darci utili consigli e parereri... Astenersi represse prive di sense of humor (l'ho scritto bene???)!

C'è altro da dire? No! Allora avanti con le adesioni. Ci sarà, come solito fare, tempo 1 mese alla fine del quale tireremo le somme... E mi raccomando prendetelo con il sorriso sulle labbra, perché è un semplice gioco per fare 2 risate... ;-)

Saluti, a lunedi.

giovedì 27 novembre 2008

Dell'Utri ha confessato... (Da un pezzo!)



Vecchio ma sempre di impatto.

Tutti questi processi istituiti quando c'è una bella confessione in diretta... :-)


Cmq, come ho già detto nell'altro blog: "troppo bello questo passaggio, mi sono sbellicato dalle risate quando l’ho visto. Lo so, ci sarebbe da piangere!!!

Non credo ci sia altro da aggiungere…"

Saluti

mercoledì 26 novembre 2008

Brunettolo, il fannullino


Trovo queste rime semplicemente fantastiche...

    Va Brunetta ormai da maggio
    tutti i giorni all’arrembaggio
    degli odiati fannulloni.
    Sono buone le ragioni
    
    per far ‘sì che gli statali
    al lavoro sian normali:
    non sian sempre fuori stanza,
    per andare un po’ in vacanza
    
    non si fingano malati,
    non frequentino i mercati
    nell’orario di lavoro,
    non occhieggin di straforo
    
    sul pc filmetti porno,
    alla sera e a mezzogiorno
    non accettin di timbrare,
    come fa il parlamentare,
    
    di presenza il cartellino
    di un amico birichino
    che vuol farsi i propri cazzi.
    Porre fine a questi andazzi
    
    è una cosa meritoria,
    ma Brunetta cerca gloria
    con sistemi fantozziani.
    Certo è tipico dei nani
    
    usar l’aggressività
    e Brunetta è, ben si sa,
    alto due soldi di cacio.
    Se all’amica scocca un bacio
    
    fa purtroppo un atto osceno,
    non perché le baci un seno,
    ma perché, con panchettina,
    sol le arriva alla vagina.
    
    Spiega bene la sua storia
    di Brunetta la gran boria
    ed il fatto che è arrogante.
    Suo papà era ambulante,
    
    venditor di paccottiglia,
    e l’onor della famiglia
    prese in carico Renato.
    Non appena laureato,
    
    sgomitò per risalire.
    Socialista, manco a dire,
    fu di Craxi consigliere,
    poi di Amato e Cavaliere.
    
    C’è chi dice, Dio ci scampi…,
    che lo fu pure di Ciampi.
    Giunse all’Europarlamento
    ottenendo nel cimento
    
    centomila preferenze,
    fece mille consulenze.
    Forse in piedi su un banchetto
    di se stesso un giorno ha detto:
    
    “Senza aiuti dai massoni,
    senza raccomandazioni,
    oggi sono un professore,
    un prolifico scrittore,
    
    il ministro potrei fare
    ed il Nobel conquistare,
    oltre al Parlamento Ue.
    E chiarissimo è il perché:    
    
    sono molto intelligente
    e apprezzato dalla gente,
    tanto che mi segue già
    tutto un pien Maracanà!”
    
    Senza Nobe,l al momento,
    è approdato in Parlamento,
    è ministro di successo,
    visto che a pugnar s’è messo
    
    contro i tanti fannulloni.
    Ogni dì dichiarazioni
    ccon minacce a brutto muso.
    A colpir nel mucchio aduso
    
    capouffici alla Fantozzi,
    tutti grida e predicozzi
    vuol nell’Amministrazione.
    Non sa l’intelligentone
    
    che oggidì la fantasia
    non richiede scrivania,
    che non conta l’esser lì,
    ma col mouse e col pc
    
    lavorar si può da casa
    e la produzion si basa
    oggigiorno sui cervelli,
    senza l’uso di tornelli.
    
    L’energumeno da tasca
    in contraddizione casca
    poiché è un vero fannullone.
    Dalla documentazione
    
    fu nell’Europarlamento
    del quarantadue per cento
    la sua personal assenza,
    mentre, ahimé, la sua presenza
    
    alla Camera oggidì
    circa è zero o giù di lì,
    pur se due stipendi incassa:
    da ministro che tartassa 
    
    chi non vuol darsi da fare
    e pur da parlamentare
    che alla Camera non c’è.
    Ma ogni dì Brunetta, ahimé,
    
    contro i fannulloni insiste,
    con accuse qualunquiste,
    con minacce ed autolodi:
    “Siamo a un passo dal Bengodi,

    sono bravo, sono tosto,
    non do fumo ma do arrosto,
    di miracoli un fottio,
    meglio son di Padre Pio
    
    e fra un lustro, non più tardi,
    ben duecento e più miliardi
    infin recupererò.
    Chi lavora premierò
    
    e ai laiani botte i testa!
    L’Amministrazione è in festa
    per le assenze dimezzate,
    dai tornelli controllate.
    
    Cambierò filosofia:
    sol con meritocrazia 
    si potrà fare carriera…”
    Non ci spiega la leggera,
    
    che non sa cos’è il rossore,
    che per fare il professore
    fu nel Veneto bocciato
    ed, a Teramo approdato,
    
    ordinario diventò.
    In compenso raccontò,
    per destare compassione,
    ch’è nell’occhio del ciclone,
    
    sotto scorta da vent’anni.
    La morale? Non si affanni
    a attaccarlo un brigatista,
    che Brunettolo è un artista,
    
    un ministro da operetta,
    una comica macchietta,
    un cotal quaraquaquà,
    che di satira morrà!

                      
   By  Carlo Cornaglia

martedì 25 novembre 2008

Me and Florence


Un fine settimana a Firenze...


Il bello di non fare un'emerita "cippa" dalla mattina alla sera, se non il rincoglionirci progressivamente con Gears of War 2 e stoppare il tempo con pause caffè o gelato... "Il Buontalenti non era così male".


No tranquilli, non siamo nerds. Ma questo è il momento dello smanettamento e l'interesse come si sa, va dalla parte che ti attrae... "Donne? Sì certo, ce ne porti 2!".

Il sabato non è stato diverso, tranne la sera, in cui tolti i panni dei "kill locusts" siamo andati al ristorante greco. Il gruppo era vasto e variopinto, composto da ragazzi e ragazze. La cucina... Diciamo che tolto l'antipasto il resto faceva abbastanza cagare. Ma la serata è stata molto bella perché le persone erano eccezionali.

Dopo cena ci siamo diretti in un pub, ma siccome eravamo veramente in tanti (ndr 12 persone) non sono riusciti a trovarci un degno posto per tenerci tutti allo stesso tavolo e così abbiamo dovuto ripiegare su tavoli diversi, ma sempre vicini.


Ho tenuto una dissertazione di 1 ora e mezza con una ragazza parlando di gatti e x-box. Nessuno rida... Io so, voi no! C'è stata anche una breve divagazione su Babbo Natale... E questo ha fatto proseguire tutto velocemente e piacevolmente...


La domenica non è stata diversa, tranne per una piacevole divagazione. Cioè la la visita alla nuova case del mio amico, che è davvero bella. Poi di ritorno solita tappa gelato in cui la tizia ha voluto assaggiassimo il gelato alla polenta... Marò che cagata. Che poi lo ha appioppato a me (l'asaggio)! E da qui la cit. "Il Buontalenti non era così male".


In questi 2 giorni siamo riusciti a infilarci anche 2 filmoni e cioè: Clerks 2 e Jay e Silent Bob. Poi la sera si faceva tarda e sono ripartito... Come un missile ho percorso l'A1 e andavo talmente spedito che mi ha superato solo una 997 (ndr Porsche) che però causa traffico mi ritrovavo sempre davanti... Ad elastico. Penso che il ritrovarsi sempre i miei fari dietro al culo abbia fatto indispettire non poco il possessore della 997 che ad ogni accenno di strada libera lasciava uscire "sfumate" dagli scarichi posti dietro la car. Poco male, era un bell'apri via per me... E poi un Porsche incazzato è sempre un bel "bobo" da vedere:-D


Arrivato a casa siamo (spero anche lui :-P) tornati essere le persone rispettabili (rispettabili?!?!) che siamo, abbiamo rimesso l'età cerebrale al posto giusto (l'avevamo portata a 13 anni)... E rieccoci qui al tran tran quotidiano...


Saluti



P.S.-
E ricordati che mi hai fatto perdere Inter - Juve!

P.P.S.- Grazie a tutti/e per i msg lasciati durante il mio forzato periodo di assenza.

sabato 22 novembre 2008

Caso Villari / Vigilanza Rai


Rieccomi qui, di corsa e per pochissimo tempo. Giusto quello necessario per postare poche righe di articolo e per ringraziarvi tutti dei msg lasciati. Ho poco tempo perché sto partendo per Firenze e tornerò lunedi. Dove finalmente ritornerà il tran tran quotidiano e dove potrò ritornare a seguire i vostri blog, belli e pieni di informazioni... In questo periodo non ce l'ho fatta e mi dispiace.


Ho seguito un po' la vicenda di Villari/Vigilanza Rai e mi sono fatto una idea ben precisa. Come saprete l'incarico alla Vigilanza Rai spetta a un membro dell'opposizione, la quale aveva puntato su Orlando dell'IDV. Però è andata male, perché al capo supremo del governo questa nomina non andava bene, probabilmente perché è un signore che viene dall'IDV di Di Pietro e questo significa garanzia. Sì, garanzia per la legalità e trasparenza.

Una volta riusciti a cassare Orlando le forze politiche si sono messe al lavoro per cercare un'alternativa che andasse bene a tutti ma in particolar modo al premier. Perché l'organo di Vigilanza Rai ha molteplici funzioni e una delle quali è anche monitorare tutta la tv, Mediaset compresa.
L'hanno trovata in Villari, senatore del PD di Veltroni. E infatti è stato eletto con i voti del PDL...
La domanda spontanea che mi viene è: ma cosa mai gli avranno promesso quelli del PDL a Villari? Perché in questa storia qualcosina di torbido c'è.

Antonio Di Pietro in una recente conferenza ha asserito che Berlusconi è un corruttore politico. Dicendo che già nel 1994 aveva cercato di avvicinare Lui e aveva fatto la stessa cosa con Leoluca Orlando quando era ancora in corsa per la poltrona Rai. E la fuoriuscita di Orlando è sancita nel momento in cui Berlusconi non è riuscito ad agganciarlo (Orlando si è rifiutato di incontrarlo) per proporgli dei compromessi. E si chiede quale cosa può aver promesso a Villari... (A Mastella promise 10 deputati se avesse fatto cadere il governo Prodi...).

Oggi la situazione è strana. Questo Villari è stato eletto ma più nessuno ce lo vuole. Il PD di Veltroni lo ha espulso dal partito e ne chiede le dimissioni dalla Vigilanza Rai. Il Presidente del Senato e della Camera idem... E anche Berlusconi ha espresso fortemente questa decisione.

Ma sapete cos'è? Per me sono solamente battute di facciata. Solito fumo, solita fuffa, solita ipocrisia. Sarei curioso di vedere sottobanco cosa si sta offrendo e dicendo a Villari, che non lo conosco, ma ho ben capito che è uomo di argilla e facilmente malleabile... Staremo a vedere ma come dice un proverbio; "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si piglia..."...

Saluti, a lunedi

mercoledì 19 novembre 2008

Closed

Causa influenza tengo chiuso il blog fino a quando non mi riprendo (speriamo già domani). Intanto vi lascio l'ultimo video/articolo di Marco Travaglio. Molto interessante...



Grande Antonio Di Pietro!!! L'unico che ha coglioni per dire determina cose! Sentite cosa dice...




Saluti

martedì 18 novembre 2008

Risultato Piccolo Sondaggio


Iniziamo da
QUI.

Un mese fa, più che altro per curiosità, ho aperto un sondaggio, per capire quale aria tirasse fra i bloggers con i quali mi relaziono ogni giorno. Il mio amico Cainos diceva che i blog sono roba più a sinistra... e allora vediamo i risultati dati da 92 votanti:

Sinistra: 28 (30%)

Centro Sx: 19 (20%)

Centro: 3 (3%)

Centro Dx: 3 (3%)

Destra: 18 (19%)

Anarchico: 11 (12%)

Apolitico: 10 (10%)

Non c'è che dire, non posso dargli torto. Sembra proprio che l'aria del blog tiri a sinistra. Cmq il campione delle utenze rispecchia abbastanza fedelmente le visite medie di questo blog. Speravo di arrivare a 100... ci siamo andati vicini, sarà per la prossima volta.


Grazie a tutti/e per aver partecipato.


Saluti


P.S.- Il video settimanale di Travaglio è rimandato a domani.

lunedì 17 novembre 2008

Luca Assirelli vs Francesco Cossiga



Non so quanti di voi conoscono la storia di Luca Assirelli. Ma sicuramente molti di voi conosceranno quella di Cossiga e soprattutto avranno sentito le esternazioni fatte ultimamente ai giornali riguardandi le FDO, manifestanti e cariche. (Per vedere clicca
QUI).

Luca ha deciso di non starci e di denunciare Cossiga alle autorità. Per vedere tutta la storia vi rimando al suo sito youtube che troverete a fondo pagina... quello che voglio fare io è di propormi come piccola cassa di risonanza in questa vicenda che riguarda l'evoluzione della storia di Luca.
Qui possiamo entrare in gioco tutti, anche voi. Come?


Copiate la stringa del sito, mettetela nella barra indirizzi ed aprite il breve documento. Poi seguite le istruzioni. L'indirizzo da copiare è questo:

www.assirelliluca.net/adesioni.doc

Saluti


http://it.youtube.com/user/luke14477

sabato 15 novembre 2008

Programma mantenimento dello stato di povertà



Oggi vi lascio poche righe, ma in compenso c'è un video che dice tutto. Non ho altro da aggiungere se non un consiglio da darvi; guardatelo.

Saluti a tutti/e, ci rileggiamo lunedi.


"Nonostante tu possa estendere i tuoi campi all'infinito, non potrai mangiare più di tanto riso al giorno; e nonostante possa rendere la tua casa grande come un castello, quando ti sdraierai non occuperai più spazio di prima"

venerdì 14 novembre 2008

Rai, Tg1, Tg2, Tg3 e l'informazione (S)corretta



Guardate attentamente il video e ditemi cosa notate di strano!

La vicenda è di qualche mese fa; narra del processo Berlusconi - SME. Dove non è stato possibile condannare il premier perché ha cambiato le regole durante il gioco. Quello che prima era reato... ora non lo è più! Insomma fatevi furbi: se dovete fare reati prendete esempio da Zilvio e copiatelo, tanto lui cambierà le regole in corsa e sarete salvi anche voi:-D

Ha depenalizzato (lui e il suo governo) il falso in bilancio e si è salvato. Tutto regolare no? Come sono regolari i servizi della tv di Stato: 3 servizi identici, spiegazione dei perché quasi assente e chiosa finale del buon Silvio!

GIUSTIZIA E' FATTA!

Mmm ora mi è più semplice capire perché questi politicanti, sia di Dx che di Sx, vogliono far chiudere i blog e siti affini!

Saluti


P.S.- La Casta si difende <----- clicca, leggi, ascolta e DIFFONDI! (L'unica arma che abbiamo è far sapere...)...

giovedì 13 novembre 2008

Francesco Cossiga e la vecchiaia


Prima di tutto voglio ringraziare
Ilaria. Colei che mi ha allertato di questa stravagante e penosa notizia... pertanto vi invito a cliccare nell'immagine, per ingrandirla, e leggerla!

Appena presa visione dell'articolo sono rimasto trasecolato. Mi son detto che non poteva essere vero. Ora vanno bene tutte le farneticazioni di questo mondo... ma quando si toccano i bambini no! Neanche per provocazione, neanche per scherzo. Non vi dico la miriade di accidenti che gli ho mandato... e fra tanti qualcuno arriverà, ne sono certo.

Ma come spesso capita i pensieri che si hanno a caldo nel tempo si raffreddano; il cervello va per altre argomentazioni e si finisce per dare un parere più distccato e meno emotivo della questione... e infatti così è stato.
Il risultato di questa dissertazione tra me e me ha partorito un pensiero. E cioè che la vecchiaia è una brutta bestia se vissuta male. A molti fa rincoglionire del tutto e il nostro esimio senatore non è esente da questo morbo... ma la colpa mica è sua, che da riconcoglionito qual è va per giornali e tv a pisciare fuori dal vaso. La colpa è prima di tutto della sua famiglia. Ma cazzo lo vedete come sta? Regge l'anima con i denti e probabilmente chissà che gli daranno prima di ogni dichiarazione, che badate bene, neanche è più presa in considerazione dalla stampa... basta vedere i trafiletti che gli relegano!
Penso che quando uno si rincoglionisce è bene che si ritiri a vita privata, gli spizi esistono anche per questo. Ma la famiglia non vede che ad ogni uscita perdere 10kg di dignità? Io quasi li denuncerei per abbandono di anziano... perché non si può lasciare un vecchio alla berlina di tutti. Non è giusto!

Giuro alla prossima cazzata che dice apro una petizione contro la sua famiglia!

Saluti

Francesco Cossiga classe 1928

mercoledì 12 novembre 2008

Blog and YouTube



Nel mio primo articolo parlavo della censura che si sta attuando verso l'informazione in rete, precisamente dell'attaco subito da Youtbe da parte di Mediset. Dietro un risarcimento danni per mancati introiti si nasconde una battaglia fatta di libertà. Di non libertà analizzandola dal loro punto di vista, perché non hanno alternative. O si ridimensiona o si ridimesiona... senza vie di mezzo.

Nel secondo trattai di The Pirate Bay, dove il complimento più grande fu quando ci chiamarono fascisti. Censurammo senza spiegazione il loro lavoro. O forse una spiegazione c'è...

Prima, dopo e in mezzo a questi 2 fatti si sono esposti in tanti; giornalisti, politici, opinionisti e ognuno ha detto la sua. Ma fateci caso, solo coloro che sono asserviti al potere in maniera radicale hanno espresso un parere negativo verso i Blog e Youtube. Questo dovrebbe far riflettere.
Siamo acerbo come popolo, in relazione alla Rete, ma loro sanno che è una questione di tempo. Prima o poi si scardinerà quella porta fatta di arroganza e prepotenza, lo sanno, lo temono, ci temono.
Se negli U.S.A. Google è più importante della Cnn un motivo ci sarà. Lo diventerà anche qui, magari più lentamente, ci vorrà ancora qualche anno ma succederà e loro non possono permetterlo... ed è per questo che da qualche anno cercano di fermare l'onda che sospinge l'informazione verso la Rete a discapito delle Tv e quotidiani (questi ultimi arrivati ad esalare l'ultimo respiro, pochi anni e poi End).

Non possono dirci: "state cominciano a diventare fastidiosi, ora ci pensiamo noi con qualche bella censura!"... ci parlano di regolamentazione, di qualche albo specifico per responsabilizzare il nostro operato. Con tanto di pacca sulle spalle perché lo fanno per noi, dovremmo gioire ed essergli grati.
Ora parlano di tasse, banner, soldi che non entrano e quindi serve un'altra regolamentazione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione). Tentò questa strada il governo Prodi e ora quello Berlusconi. Sempre per mano dello stesso individuo; tale Levi! Ma chi è? Segnatevi bene il suo nome : Riccardo Franco Levi.
Non facciamoci prendere in giro, lo fanno con le parole; ci raccontano balle su balle. Il loro principale scopo è mettere dei paletti che rallentino questa onda... ma non ci riusciranno. Voi che ne dite?

Saluti


P.S.- Guardatevi il video. E' molto interessante. (Ad Emi che non può vederlo gli e lo racconterò io).

martedì 11 novembre 2008

Lodo Alfano: 1 milione di firme / Ammazza Blog / Marco Travaglio

1)
Il referendum messo in piedi dall'IDV, e dal suo ideatore Antonio Di Pietro, sta andando meglio di quanto si potesse sperare. Ieri ha annunciato che siamo arrivati a quota 1 milione ed è un traguardo insperato se pensiamo alla poca pubblicità fatta.

Ricordo che il Lodo Alfano è un legge che ha l'unico scopo di immunizzare le 4 più alte cariche dello stato. Anche se, ce n'è solo una con problemi giudiziari pendendi. Indovinate qual è?
Praticamente è una legge ad personam fatta per togliere tutte le castagne dal fuoco al nostro premier... passate, presenti e future.

Tonino oltre la soddisfazione per il buon esito della raccolta firme ha voluto dire anche 2 paroline al ministro della Giustizia Alfano:

"Non può fare come Penelope, che a un certo momento della giornata tesse e poi sfila. Non può fare una norma per rafforzare il 41 bis e poi fare il Lodo Alfano, il Lodo Consolo e le norme sulla riduzione delle intercettazioni telefoniche."
Questi sono gli altri temi importanti di cui avremo modo di parlare più avanti: il Lodo Consolo che sarebbe una immunità per i misnistri (e poi chissà a chi altri...) e la riforma sulle intercettazioni, che è un buon modo per tutelre i colletti bianchi dalle loro nefandezze.
Qui il nostro Alfano ci ha già raccontato un sacco di balle... staremo a vedere!


Loro non mollano, noi neanche.

Punto 1
Punto 2



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2)
Cosa importantissima, che ho trovato nel blog di Antonio Di Pietro riguardante tutti noi, che usiamo questo mezzo. Come saprete, ormai da tempo, stanno cercando di limitare la libertà a noi bloggers. Ci provò il vecchio governo Prodi e ci sta provando, percorrendo più vie, questo governo.

Vi lascio un articolo interessantissimo. Mi raccomando leggetelo e diffonetelo. Ci manca solo che ci tolgono questa possibilità e poi potremo chiamarla dittatura a tutti gli effetti... altro che soft!!!


LEGGI E DIFFONDI




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3)
Per finire: il passaparola settimanale di Marco Travaglio:



Saluti

lunedì 10 novembre 2008

Antonio Di Pietro su DL Gelmini e Università


Intervista ad Antonio Di Pietro rilasciata dal Corriere Della Sera:

CdS: Lei ha parlato di «ravvedimento operoso del ministro Gelmini».Perché?
ADP: Per il metodo. Non certo per il merito del provvedimento di cui ancora non conosciamo il testo.

CdS: Quale metodo?
ADP: L'idea di avere diviso la riforma in due parti e trasformarne una in un disegno di legge, affidandolo così alla discussione parlamentare, è stato positivo. Anche se aspetto di vedere il seguito.

CdS: Il seguito?
ADP: Come si fa con i ladri che dicono non ruberò più. Gli si dice: intanto restituisci il maltolto. Alla scuola sono stati tolti dei fondi e vanno restituiti. Ma non alla privata, come hanno subito annunciato, ma alla scuola pubblica.

CdS: È favorevole alla forma del decreto per le altre misure? ADP: Sul principio che occorre modificare le norme dei concorsi per recuperare trasparenza sono d'accordo e lo ritengo anche urgente. L'Università deve essere sottratta ai nepotismi e alle baronie. Poi bisogna vedere nel testo come ciò verrà realizzato, io auspico commissioni indipendenti. Vedremo. Lo stesso vale per l'altra parte del decreto.

CdS: Quale?
ADP: Quella che dovrebbe combattere gli sprechi per recuperare risorse a favore di chi davvero fa ricerca e didattica di qualità. Anche questo sarebbe urgente.

CdS: Se così fosse voterebbe il decreto?
ADP: Eh! "Se", "se". Prima bisogna leggere.

CdS: Tagli a parte, sugli altri punti come il maestro unico cosa pensa?
ADP: Per quanto riguarda il maestro unico la trovo una riforma antistorica. Comunque il punto è che ce l'hanno venduta come una questione di grembiulino e poi ci siamo ritrovati con 140mila posti in meno. Per questo promuoveremo anche noi il referendum contro la riforma Gelmini. È uno stimolo per far capire che la scuola non si può tagliare. Non è una questione di maestro o grembiulini.

Grazie Antonio per non dimenticarti della scuola!

Saluti

Antonio Di Pietro


P.S.- Voglio lasciarvi il link di un video che mi ha lasciato senza parole... guardatelo e se potete... diffondetelo! CLICCA

domenica 9 novembre 2008

Auguri Capitano!



Auguri Capitano!

Da dove si dovrebbe cominciare quando si parla di Alex Del Piero? Non ne ho idea!!! O forse sì, ne ho una; dalla fine!

Dalla standing ovation ricevuta nel tempio del calcio; il
Bernabéu (senza dimenticare quella ricevuta a Manchester questa estate all' Old Trafford). L'apoteosi di una carriera bellissima piena di tanti momenti... belli e non.

Posso dirlo senza nessuna smentita: Alessandro Del Piero incarna la Juventus più di qualunque altro giocatore che abbia militato in questa fantastica squadra. Perché prima di tutto bisogna essere Uomini, con la U maiuscola e poi giocatori.

Oggi il nostro Capitano festeggia 34 anni, ma sembra un ragazzino per quanto animo e sacrificio ci mette e forse è questo il suo grande merito. Umiltà, dedizione, sacrificio.

Non ho altro da dire, anche se ci sarebbe moltissimo da dire, e voglio finire ancora con un augurio, speciale, di compleanno, ma non solo, perché nel cuore di noi juventini c'è la speranza che lui possa calcare i campi di calcio ancora per molti anni e poi chissà, qualche scrivania con tanto di targa bianconera... in fondo è Lui la Juve... presente e futura...

Auguri Capitano!

Saluti bianconeri (a lunedi).

Alex Del Piero

Pinturicchio

sabato 8 novembre 2008

Vladimir(o) Luxuria



Oggi voglio spendere qualche parola per un soggetto che ha solcato per mesi, come deputato, l'aula parlamentare italiana. Fra le tante schifezze italiche che mi sono visto passare davanti lei (?) è sicuramente una di queste. La posso tranquillamente mettere al pari dei vari Gasparri, De Gregorio e compagnia bella. Una lotta impari a chi perde quotidianamente più dignità...

La sua storia pre politica penso, chi più chi meno, la conosciamo tutti. E ognuno come essere intelligente può dargli il giudiziio che vuole...
Io vorrei soffermarmi a quella post politica.
Secondo me con questa partecipazione all'Isola dei Famosi ha perso molti punti (o pochi punti vista la risigatura che aveva...); più che altro a livello di credibilità personale. Non solo è fra le più "caciarrose" del lotto ma ultimamente è risultata anche molto bacchettona verso chi, a parer suo, si sta comportando eticamente male. Da che pulpito...

La cosa sconfortante è che era un simbolo di una certa politica italiana che le ultime urne (grazie a Dio) hanno cancellato definitivamente dal panorama italiano... con la speranza che non vi facciano più rientro. Almeno è la speranza mia!

Forse se andiamo a rotoli è anche per queste macchiette alle quali diamo più importanza di quanto meritano. Non conosco i criteri di scelta, ma li reputo veramente bizzarri se permettono a certa gente di rappresentarci nel mondo. Siamo quasi ai livelli di quando fu eletta Cicciolina, ve la ricordate? Speriamo che come allora sia solo un fuoco di paglia perché la Vladimir non ha completamente accantonato l'eventuale ritorno in politica...

Saluti

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Oggi una stella brilla in cielo. E' una bella e grande giornata. Un saluto speciale a una persona speciale!

venerdì 7 novembre 2008

Alitalia: interpellanza urgente



Riporto testualmente l'interpellanza che Antonio Di Pietro ha fatto al Ministro del lavoro sulla vicenda
Alitalia.

Antonio Di Pietro:
Signor rappresentante del Governo, la ragione dell'interpellanza urgente in esame è quella di sapere se il Governo ha deciso di chiudere definitivamente la porta ai lavoratori di Alitalia che non sottostanno alle richieste di CAI o se riesce, vuole, sente il dovere - e ne ha il diritto - di intervenire per mettere in piedi le sue buone relazioni anche con CAI, ma soprattutto quelle istituzionali, affinché il tavolo della trattativa fra i lavoratori che non hanno sottoscritto il contratto e coloro che devono sottoscriverlo per conto di CAI possa proseguire.

Quindi, la richiesta che formuliamo è ben chiara. Se è vero com'è vero che il 31 ottobre 2008 alcune organizzazioni sindacali hanno firmato l'intesa sui contratti e sui criteri di selezione, ma altre organizzazioni sindacali (tra cui l'Avia, l'Anpac, l'Unione piloti e Sdl) non hanno ritenuto di firmare questo accordo contrattuale ed hanno denunciato espressamente la ragione, vi è una diversità, secondo i lavoratori di Alitalia, fra quanto risulta dagli accordi e dal consenso raggiunti a settembre, nell'intesa sindacale con tutti i sindacati, e quanto poi, di fatto, è stato proposto dal datore di lavoro nella proposta di contratto.
In particolare, segnalo che è stato trovato un escamotage inaccettabile sul piano del diritto al lavoro. Inizialmente si volevano ridurre gli stipendi dei lavoratori Alitalia, poi nonostante ciò si è trovata una soluzione diversa e si dice: «Se vuoi lo stesso stipendio, fai il doppio delle ore». In altre parole, è stato creato un modo surrettizio per dire che non si toglie una parte di stipendio - anche se poi un po' lo si toglie in effetti - ma quella parte di stipendio in più, che non doveva essere tolta, viene di fatto tolta, perché a fronte di una riduzione di ferie, di permessi si richiede un aumento di impegno lavorativo, ma ciò riguarda tutti.
La cosa più grave è che nel contratto di CAI si è creata quella che possiamo chiamare una discriminazione razziale, anzi razzista. Per i diecimila lavoratori che dovranno andare a casa (o per quelli che, comunque, alla fine, risulteranno) nella proposta di contratto è stata inserita una clausola davvero pericolosa: quella di prevedere che non saranno assunte tutte le colleghe che sono in maternità, che non saranno assunti coloro che usufruiscono della legge n. 104 del 1992, che non saranno assunti coloro che sono in part-time e che non saranno assunti coloro che usufruiscono dell'esenzione dal lavoro notturno. In altre parole, si fa riferimento a quei soggetti più deboli, per i quali la legge ha previsto una serie di garanzie e di tutele e che, come avviene quando c'è la selezione della specie, vanno buttati via, nel cesso. Crediamo che questo non sia il modo di operare di un datore di lavoro, ma quello di un padrone verso coloro che interpreta essere non lavoratori, ma servi del padrone stesso. Per quanto riguarda questo aspetto, la richiesta che formuliamo è ben chiara: CAI potrà fare il «CAI che gli pare e piace», però il Governo ha il dovere o non ha il dovere di intervenire, affinché non si mettano in una condizione capestro i dipendenti di Alitalia, quelli che rimarranno?
Signor rappresentante del Governo, affermo questo, perché il rischio dello sciopero c'è davvero. Ho letto quel che è stato detto proprio oggi dal Ministro Scajola: lo sciopero sarebbe una follia. Riteniamo gravissima anche questa affermazione. È come dire: «ti sto tagliando un braccio, ma non permetterti di ribellarti, perché è una follia il fatto che ti ribelli». Il problema è a monte. Il problema sta nel fatto che, se non si vuole lo sciopero (e nessuno di noi lo vuole) non bisogna schiacciare i piedi ad una persona e, poi, arrabbiarsi se quella se ne lamenta. È necessario che il Governo si faccia parte dirigente, affinché si risolvano a monte i problemi che determinano lo sciopero, che è un diritto costituzionale. Nessuno di noi vuole rimanere a terra quando prende l'aereo. Tuttavia, stiamo discutendo di una compagnia dove, avendo il coltello dalla parte del manico, si decide di fare una selezione della giungla, una selezione animale, in base a cui se una è incinta, se uno ha un handicap, se uno ha un'esenzione o non può produrre, come potrebbe fare un uomo bello, giovane e forte, a cui è stato fatto l'esame del DNA, lo si butta via. È drammatica una situazione di questo genere: ci riporta veramente ai tempi di Kunta Kinte.
Questo è il motivo per il quale sostengo che, proprio in questi giorni così delicati per le vicende di Alitalia, il Governo deve riprendere in mano la situazione, anche con riferimento ad altre questioni delicate, che pure si stanno sviluppando. Mi riferisco all'anomalia dell'atteggiamento del Governo. Badate bene: CAI sta compiendo un'operazione violenta nei confronti dei lavoratori. Si tratta, infatti, di una violenza inaudita e di una vera e propria estorsione manageriale quella di dire: «O accetti queste condizioni o altrimenti vai a casa, perché io faccio le assunzioni nominative e, quindi, dovrai deciderti: o ti accontenti che ti taglio un braccio o ti taglio la testa». Rispetto a tutto questo, il Governo, invece di tutelare la parte più debole - e, cioè, il lavoratore - decide di fare una cosa gravissima. Dice: «Stai attento che se non accetti, non ti darò il beneficio della cassa integrazione». Attenzione: conosco bene la legge, che prevede, appunto, che la cassa integrazione non spetta a quel dipendente che, dopo essere andato in cassa integrazione, non accetta un'alternativa, ma non giochiamo con le parole. Qui ci troviamo in un momento antecedente; qui la condizione di disperazione la sta creando proprio CAI, cioè una situazione in cui si dice: «Accetta quello che ti dico io perché, se non lo accetti, non ti do quel che ti spetta dopo».

Non confondiamo le parole. Il beneficio della cassa integrazione guadagni, spetti o no, è un beneficio che dovrà essere valutato ex post e non può essere valutato ex ante, come condizione per l'accettazione della condizione capestro che si pone ai lavoratori. Questo è concorso in un'estorsione aggravata che si sta perpetrando ai danni dei lavoratori!
Questi sono i temi preoccupanti che ci pongono in una situazione di grande attenzione. Per tale ragione chiediamo al Governo che cosa intende fare e lo chiediamo al Governo perché non siamo affatto rassicurati. Nella replica dell'interpellanza urgente, se necessario e se non sarò soddisfatto, aggiungerò dell'altro, ma per il momento mi limito solo ad una considerazione: non vi è alcuna sicurezza per i lavoratori, un domani che l'operazione sarà conclusa. Se è vero, come è vero, che i 300 milioni di euro non possono essere che restituiti dalla società, perché l'Unione europea non può accettare questo aiuto di Stato e vi è già una decisione della apposita direzione generale della Commissione, quest'ultima, di conseguenza, non potrà decidere diversamente. Pertanto, è necessario che qualcuno restituisca questi soldi.
È altrettanto vero che nella proposta di CAI vi è una condizione preliminare che afferma che i 300 milioni di euro non verranno mai richiesti alla stessa CAI e che il Governo farà da mallevadore verso chiunque possa reclamare i 300 milioni di euro. Questa rappresenta una condizione imprescindibile ed è sancita nella proposta CAI.
Se è vero, come è vero, che l'articolo 4, comma 1, del decreto-legge n. 93 del 2008, il decreto-legge emanato dal vostro Governo, stabilisce espressamente la postergazione di questo rimborso rispetto a tutti gli altri debiti di Alitalia bad company, tenga presente sottosegretario, che a questo punto solo la bad company potrebbe restituire i 300 milioni. Ma, come dicevo, questo vorrebbe la legge italiana, ma questa legge italiana è illegittima rispetto alla direttiva europea, perché quest'ultima vuole che i soldi siano restituiti veramente e questi soldi, se dovesse valere il principio della postergazione, non potrebbero mai essere restituiti, per una ragione semplice: la insolvenza di Alitalia bad company è derivata dal fatto che l'indebitamento è maggiore del proprio patrimonio. L'indebitamento, oggi valutato dal tribunale fallimentare, si aggira sui due miliardi e mezzo di euro. La valutazione di Alitalia, con i suoi asset, è pari al miliardo e sostengono che lo hanno pagato.
Lei lo sa meglio di me, in ordine a quel miliardo. Sa cosa dice la favoletta, vero? «Ho comprato un cagnolino a un milione». «In contanti?» Risponde l'altro. «No! Con due cartine da 500 mila lire l'una». Il miliardo che quelli della CAI dicono che daranno ad Alitalia per i propri asset positivi, consiste in 100 milioni in contanti e il resto invece, solo ed esclusivamente, nell'assunzione di debiti e nel pagamento di creditori che, per combinazione, in molti circostanze sono loro stessi. Non a caso ieri sera - ripeto, ieri sera - tre aerei di Alitalia, sono stati sequestrati e pignorati per conto degli Aeroporti di Roma. Vale a dire, Aeroporti di Roma - Benetton - sequestra gli aerei perché vanta dei crediti verso Alitalia e quando è stato chiesto alla società Aeroporti di Roma perché ha sequestrato gli aerei, questa ha risposto in un modo davvero significativo, affermando che li sequestra perché così si garantisce il credito domani.
Questo significa che già adesso i soci CAI stanno facendo in modo che quando Alitalia dovrà pagare, pagherà loro stessi. Già adesso, si sta valutando, in modo ben chiaro, che quando l'Unione europea, tramite la Commissione, chiederà i 300 milioni, questi dovremo restituirli per forza e non potremo attendere la postergazione. Questo significa che quella norma è illegittima sul piano comunitario.
Dovendo dare necessariamente i soldi non rimarranno denari per il trattamento di fine rapporto, né per pagare gli stipendi, né per venire incontro ai crediti dei dipendenti Alitalia, che rimangono nella bad company e i debiti di quest'ultima verso i lavoratori, a cominciare dal TFR.
In una situazione di questo genere - mi avvio a questa prima conclusione, signor rappresentante del Governo - la invito a riflettere.
Qui non ci stiamo trovando solo davanti ad una miriade di lavoratori che vengono da una parte truffati e, dall'altra, violentati per raggiungere un obiettivo nobile con mezzi ignobili, qui ci troviamo di fronte a spericolati personaggi che approfittano della situazione per realizzare addirittura extra-guadagni.
La invito soltanto a guardare l'ANSA di oggi, signor rappresentante del Governo. Oggi, mentre stiamo parlando, ci sono operazioni di mercato delicate ed importanti: oggi 213 mila titoli Alitalia sono passati di mano in movimenti fuori mercato (perché, come sapete, vi è stata la chiusura delle contrattazioni).
Ieri ci sono stati altri 120 mila titoli passati di mano fuori mercato e sono transitati nei blocchi, e negli altri giorni ve ne sono stati ancora altri.
Vogliamo sapere: chi è questa mano misteriosa che sta acquistando fuori mercato i blocchi delle azioni Alitalia? Li sta acquistando, pur avendo il titolo chiuso a 0,45, a 0,5 euro. Chi è questa mano misteriosa che in questi giorni sta cercando di conquistare l'azionariato di Alitalia per poter poi andare a trattare come utilizzare quei pochi soldi che restano, quegli immobili, quei terreni, quelle poche passività che potrà avere a disposizione e decidere chi deve pagare e chi non deve pagare, rispetto a un fatto che ci sono alcuni soci di CAI che stanno, nel frattempo, facendo causa ad Alitalia e pignorando beni di Alitalia per precostituirsi un debito?
Siamo di fronte a fatti che non hanno solo una rilevanza politica, non hanno solo una rilevanza etica, hanno una rilevanza penale in questo Stato (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)!

Risposta del governo:

Pasquale Viespoli (Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali): Signor Presidente, rispondo in particolare alle due questioni che nell'interpellanza sono state poste. Mi permetterà, però, di notare soltanto, nell'illustrazione dell'onorevole Di Pietro, che rispetto alla vicenda dei lavoratori Alitalia sono portato a ritenere che ci siano legittime differenze tra i diversi organismi ed organizzazioni sindacali.
Rispetto all'adesione o meno all'accordo di ottobre non posso ritenere che vi siano sindacati che hanno sottoscritto un accordo e che abbiano ritenuto di farlo senza pensare di tutelare i legittimi diritti dei lavoratori che rappresentano e non solo. Ho il dovere, fatta questa considerazione, lo ripeto, di rispondere rispetto alle due questioni che sostanzialmente, attraverso l'interpellanza, si pongono al Governo.
La prima questione, di grande rilevanza e di grande significato, attiene agli ammortizzatori sociali e alla platea dei soggetti beneficiari degli ammortizzatori, anche in relazione (non è emerso dalla relazione, ma è presente nell'interpellanza) al tema dell'indotto di Alitalia e alle tutele e alle garanzie dei lavoratori dell'indotto Alitalia.
Credo sia utile, per collocare correttamente in termini temporali il ricorso agli strumenti degli ammortizzatori sociali, ricordare che, in realtà, la cassa integrazione straordinaria è stata già attivata e il relativo decreto è stato già sottoscritto. È stato sottoscritto da chi parla in relazione alla richiesta che è stata attivata di cassa integrazione straordinaria.
Per essere ancora più preciso, debbo evidenziare che a seguito a seguito della crisi che ha interessato il gruppo Alitalia, visto l'accordo governativo del 14 settembre 2008, tra CAI e le organizzazioni sindacali dei lavoratori di Alitalia, nelle date 18 e 29 settembre e 22 ottobre 2008 l'amministrazione straordinaria della società di Alitalia Spa, Alitalia Express, Alitalia Servizi, Alitalia Airport e Volare Spa, nella persona del commissario straordinario, ha comunicato la richiesta di attivazione della cassa integrazione guadagni straordinaria al Ministero, ai sensi del decreto-legge n. 134 del 2008, convertito dalla legge n. 166 del 2008 e della legge 3 dicembre 2004, n. 291, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 5 ottobre 2004, n. 249 e successive modificazioni.
Nell'ambito delle riunioni finalizzate all'espletamento dell'esame congiunto (ai sensi dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2000), il giorno 13 ottobre e 4 novembre 2008 le parti sociali interessate hanno firmato un verbale di accordo, il quale regola le modalità di accesso alla cassa integrazione guadagni straordinaria dei lavoratori dipendenti delle suddette società.
In particolare, nel predetto accordo è previsto lo strumento di gestione delle eccedenze attraverso un meccanismo di rotazione del personale, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, che interesserà circa 13 mila unità (tra piloti, assistenti di volo e personale di terra) per un periodo massimo pari a tre mesi di durata della cassa integrazione guadagni straordinaria. Tali interventi rientrano nell'ambito degli ammortizzatori sociali, attivati al fine di sostenere il reddito dei lavoratori (di fatto, in attesa del concerto del Ministero dell'economia e delle finanze, già proceduralmente attivati e decretati da parte del Ministero del lavoro). Si precisa, inoltre, che la norma che disciplina l'intervento per le aziende Alitalia in amministrazione straordinaria non impedisce - evidentemente, e credo che sia utile questa puntualizzazione, che l'interpellanza consente - che il trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria sia concesso anche a favore di lavoratori iscritti a sindacati che non hanno sottoscritto l'intesa con CAI del 31 ottobre 2008, tant'è che la platea cui finora ho fatto riferimento è la platea vasta ed ampia a prescindere dall'appartenenza a questo o quell'altro sindacato. Inoltre, va rilevato e sottolineato che a tutti i lavoratori delle aziende Alitalia posti in cassa integrazione guadagni straordinaria si applica il regime sanzionatorio di cui all'articolo 1-quinquies del decreto-legge n. 249 del 2004, convertito dalla legge n. 291 del 2004 e successive modificazioni e integrazioni.
Conseguentemente, come accennato dall'onorevole Di Pietro, il lavoratore destinatario del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria decade dal trattamento medesimo, qualora «non accetti l'offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20 per cento rispetto a quello delle mansioni di provenienza». Tale norma, contenuta nella legge n. 291 del 2004, si applica all'intera platea dei lavoratori, che nel caso di Alitalia ha posto un problema perché, come l'onorevole Di Pietro sa meglio di me, il tema degli ammortizzatori sociali per i lavoratori di Alitalia è tale da determinare comunque le condizioni per raggiungere l'80 per cento, sommando alla cassa integrazione guadagni straordinaria l'utilizzo dell'integrazione al reddito dal fondo volo per raggiungere l'obiettivo del 80 per cento dello stipendio e del salario sulla base di alcuni sistemi di calcolo. Quindi, sulla questione degli ammortizzatori, mi auguro di essere stato sufficientemente chiaro.
Credo di dover aggiungere un altro elemento, cioè quello relativo all'indotto. Da questo punti di vista, debbo evidenziare che, in tema di indotto e di crisi relativa ad Alitalia, già sono da tempo attivate iniziative di tutela dei lavoratori, in particolare dei lavoratori di Malpensa.
Infatti l'onorevole Di Pietro sa meglio di me che si tratta di risorse stanziate e previste dal precedente Governo che sono state utilizzate per sottoscrivere un'intesa con le due regioni interessate, la Lombardia e il Piemonte, per fronteggiare la crisi delle piccole e piccolissime aziende legate alla difficoltà che si è determinata su Malpensa per la vicenda, che tutti conosciamo, di Alitalia.
È evidente che quel modello di tutela nei confronti dei lavoratori dell'indotto può e deve essere utilizzato anche per la tutela di quei lavoratori che fanno parte del sistema e che sono all'interno di aziende che, per dimensione o settore eventualmente, non possono utilizzare i normali strumenti di tutela previsti dalla legge n. 223 del 1991 e dalle altre norme specifiche in materia. Anche in tema di indotto è evidente che si potrà far fronte attraverso l'utilizzo di strumenti derogatori e attraverso le risorse già previste, anche in prospettiva del 2009, per consentire quella necessaria dotazione finanziaria, in modo da attivare questi strumenti derogatori in relazione alle condizioni di criticità che si prevedono non solo, purtroppo, per la vicenda Alitalia, ma anche per altre questioni e per altre vicende nell'ambito di una crisi più ampia e più generale.
Per il resto, credo di dover aggiungere qualche ulteriore breve considerazione in relazione alla richiesta specifica fatta al Governo per sapere se intenda o meno attivare un tavolo con i soggetti che non hanno ritenuto di sottoscrivere l'intesa. La mia risposta è che il Governo in questa vicenda, in relazione in particolare ai rapporti contrattuali consequenziali agli accordi che nel corso di questi mesi si sono determinati fino ad arrivare all'accordo parziale (parziale, ma sottoscritto dalle quattro grandi organizzazioni sindacali), ha assunto un ruolo di garante degli accordi e questo ruolo intende portarlo avanti fino in fondo. Per dare risposte secche e precise, il Governo si muove per cercare di ampliare per quanto possibile l'intesa e il fronte che ha ritenuto di sottoscriverla, ma non ritiene, proprio per il ruolo che deve svolgere e considerando la sottoscrizione avvenuta il 31 ottobre 2008 dalle quattro grandi organizzazioni sindacali, di convocare ulteriori tavoli con i soggetti e le organizzazioni che non hanno ritenuto di sottoscrivere quell'accordo.

La mia risposta

Antonio Di Pietro: Signor Presidente, signor sottosegretario, la prego davvero di esprimere al suo Ministro e al Governo tutta la nostra disapprovazione per questo modo di portare avanti la trattativa. Vorrei segnalarle due questioni preliminari. Primo, ci vuole coraggio, direi anche un po' di faccia tosta, a dire che il Governo in questa operazione si sia comportato da «garante». Capito, onorevole Tabacci? Il Governo nell'operazione della realizzazione della CAI ha fatto da «garante», terzo, colui che ha deciso chi faceva fallo e chi no.
Mi perdoni, la ringrazio dell'osservazione signor sottosegretario, perché certamente «faccia tosta» non è riferita a lei, è riferita al Governo che ne ha davvero di faccia tosta quando sostiene che non ha fatto altro che il garante. Voglio ricordare che sotto trattativa, anzi durante la campagna elettorale, è intervenuto per dire che aveva già gli acquirenti che facevano questo mestiere e si compravano Alitalia.
Vorrei ricordare che Alitalia si trova in una procedura fallimentare: se non è faccia tosta questa... Vorrei ricordare che il Governo ha detto che avrebbe trovato una soluzione che avrebbe permesso ad Alitalia di volare, invece ne ha trovato una in cui 14 o 15 persone, amiche sue, hanno acquistato la parte buona di Alitalia, e sta facendo pagare tutti i debiti della società agli italiani! Sì, ha ragione, sottosegretario, non è solo faccia tosta: è truffa!
Ciò premesso, mi permetta di rivolgermi a lei, sottosegretario, perché ha detto una imprecisione. Lei ha affermato che il Governo non può rimettersi a discutere con queste sigle sindacali perché ha già concluso l'accordo con le altre; ma da quando in qua il datore di lavoro si sceglie quali sigle sindacali accettare e quali non accettare? Ma soprattutto da quando in qua l'arbitro, colui che dovrebbe fare da paciere e trovare il consenso, dice: «Hai trovato l'accordo con queste sigle sindacali? Sì. Bene, queste sono quelle che parlano con me perché queste sono d'accordo con me; quelle che non sono d'accordo con me io non le riconosco, quindi non parlano con me». Insomma, come dire, io faccio quello che voglio, io e te siamo d'accordo se tu fai quello che voglio io. Ha ragione, signor sottosegretario, non è solo faccia tosta.
Lei, sottosegretario, ha cercato di far presente, con argomentazioni interessanti, che Alitalia é già nella procedura di cassa integrazione e che, quindi, quelle 13 mila unità lavorative che potranno a rotazione essere messe in cassa integrazione non possono rinunciare ad accettare quel lavoro simile e analogo che offre loro un altro imprenditore. Il problema è diverso: ma allora la state vendendo o no Alitalia? Perché, se è vero come è vero, che dal 1o dicembre Alitalia non ci sarà più e ci sarà soltanto la nuova compagnia che dovrebbe funzionare ex se, quali lavoratori dovete mettere in mobilità da dicembre in poi?
La verità è un'altra. Questa operazione è stata creata apposta per fare selezione umana, anzi, quasi selezione animale: tu sei incinta, tu hai il piede storto, tu hai un handicap, tu sei andato a fare un lavoro notturno...insomma, si scelgono quelli che hanno il fisico adatto, quelli che non ce l'hanno li si manda a casa. Qui non si tratta di una cassa integrazione che interviene dopo il fatto, ma dopo il misfatto, cioè dopo che viene mandato il commissario straordinario con l'incarico specifico di liquidare e dopo che vengono individuate, come grazioso dono, le persone che si devono prendere la parte buona.
Vorrei ricordarle una cosa: dove sta scritto che bisognava mandare in fallimento questa Alitalia, posto che già prima delle elezioni era stata venduta non per farla fallire ma per farla funzionare? Già prima delle elezioni era stata venduta ad Air France, che avrebbe acquistato tutta l'Alitalia e rilanciato le sue azioni. Allora avremmo avuto una cassa integrazione vera, non adesso: questa è una falsa cassa integrazione, usata apposta per costringere le persone ad accettare condizioni capestro altrimenti vengono buttate fuori. Questa è l'esecuzione di un ricatto, di un'estorsione, non è una cassa integrazione! Questa ci sarebbe stata nel momento in cui si poteva vendere, il lavoro continuava e nelle more del lavoro si sarebbero mandati in cassa integrazione coloro che non potevano lavorare, come tante volte è accaduto per la FIAT e altre società che sono andate in cassa integrazione come momento transitorio di una difficoltà, non quando, finita una società, se ne crea un'altra, per cui o accetti di andare là o vai a casa e non ti viene data neanche la cassa integrazione. Non è così.
Signor sottosegretario, qui è stata fatta un'operazione in cui scientemente tutto ciò che di positivo c'era in Alitalia è stato messo in mano ad alcune persone che sono più adatte a fare gli speculatori finanziari che gli imprenditori. L'unico imprenditore dei trasporti lì è Air One, che però è proporzionalmente più indebitato di Alitalia, quindi è come dire che si dà a Dracula il servizio di pronto intervento per dare il sangue ai malati.
Vorrei ricordare una cosa, affinché si sappia e se la ricordi, signor rappresentante del Governo: non ce l'ho personalmente con lei, che è persona squisita, che stimo e rispetto (vorrei che rimanesse agli atti tutto questo). Il problema è il Governo nella sua azione di governo.
Vi pare possibile che voi, che dovete fare gli arbitri, abbiate accettato la regola che sia la Banca Leonardo a stabilire il valore degli asset? Il valore degli asset deve costituire la base per decidere il prezzo al quale devono acquistare gli altri: in questo caso, non il prezzo al quale si doveva acquistare sul mercato, ma, come mi ha insegnato l'onorevole Tabacci, quello che doveva pagare direttamente CAI.
Magari si penserebbe che Banca Leonardo sarà una banca - mamma mia che banca! - che ha fissato un prezzo per l'operazione, e sarà poi il mercato a stabilirlo. No, in questo caso è già stato tutto deciso. La cosa più grave, però, è un'altra: i soci di Banca Leonardo sono ben conosciuti: Benetton, Pirelli. Non sono soci anche di CAI? Ma che CAI di soci sono questi? Non è finita: i membri del consiglio di amministrazione della Banca Leonardo, D'Urso e Marchionni, sono anche i membri del consiglio di amministrazione di CAI. Ma che CAI di consiglio di amministrazione è questo?
Bisogna avere anche il limite del pudore in un Paese civile: anche Adamo, a un certo punto, si è messo la foglia di fico! Ecco perché affermo che il ruolo di garante non si adatta a questa operazione, se è vero, come è vero, che il Presidente del Consiglio e i Ministri competenti hanno denigrato i lavoratori, sin dal primo giorno. Tutta la stampa di regime, se va a leggerla, considera questa gente i fautori del male: secondo questa Alitalia è andata a ramengo perché ci sono le hostess, gli assistenti di volo, il personale di terra e i piloti che fanno la bella vita a sbafo degli altri. Perché allora sono stati dati otto milioni di euro a Cimoli e compagnia bella? Perché è stata inserita la norma salva-manager e perché, ancora adesso, è rimasta una parte della norma salva-manager? Perché, ancora adesso, è stata fatta una norma per chi risolve tutta questa operazione? Si sappia: tutta questa operazione viene svolta senza il rispetto della legge e lo può essere perché tanto questi soggetti non saranno chiamati a rispondere. Chi in questo momento sta definendo e disponendo il destino dei beni, delle persone e delle cose di Alitalia non risponderà di fronte alla giustizia, né civile, né amministrativa, né penale né disciplinare! Non risponde di niente!
Devo concludere, lo so, ma bisogna concludere nel senso che bisogna finirla con questo modo di utilizzare la legge per obiettivi fini a se stessi.
Signor rappresentante del Governo, lei dice che non chiamiamo più questi soggetti. Ma davvero siete sicuri che, in questa situazione, non vi succede quello che vi è successo, in piccolo, con la scuola e che vi scoppi in mano questa patata bollente? Davvero pensate che, per l'esasperazione o la disperazione, le persone, a un certo punto, dicano: «Mi fermo»? Se si dovessero fermare, non solo con lo sciopero, ma sotto l'aspetto burocratico, tutto il Paese si ferma, perché se non si muove un aereo non si muove il Paese: l'interesse e il dovere del Governo è fare il braccio di ferro con i più deboli o fare in modo che il «sistema Paese» funzioni?
Concludo: la prego, signor rappresentante del Governo, non concluda questa vicenda con un atto di forza, ancora una volta dicendo: «Me ne frego», perché, a forza di fregarsene, si distrugge il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Unione di Centro).

giovedì 6 novembre 2008

Marcello Dell'Utri vs Maria Cuffaro


Dopo le esternazioni di Dell'Utri (leggete) era naturale che arrivasse una replica.
Non citerò quelle politiche, fatte solamente per strumentalizzare il problema e non per analizzare il fatto per quel che è. Vi rimando all'articolo sul pluralismo .

La risposta a Dell'Utri l'ha data una giornalista del Tg3, Maria Cuffaro:
"A una prima lettura, sembrano parole farneticanti. Ma siccome arrivano da un signore che ha la sua storia, il suo passato giudiziario, da uno che considera Mangano un eroe, davvero non suonano carine..."
Le si può dar torto?

Come ho scritto anche io; quelle dichiarazioni nascondono qualcosa di subdolo, grigio e preoccupante. Non sono dirette ma lasciano intendere qualcosa... che cosa?


Maria Cuffaro dice:
"...un giudizio estetico che nasconde una censura è una cosa vigliacca, da regimi totalitari" [...] "mi fa pensare a un'allusione non bella, a una minaccia velata, a quel "non mi piace la tua faccia" che si dice da noi... Perché qui non c'è una comunicazione diretta, ma un dire e non dire, che non è bello"
Infatti non è per niente bello. Specie se dette da un siciliano accusato e condannato per mafia...

Il clima non è dei migliori, specie per il servizio pubblico e lo sottolinea anche la giornalista che però controbatte:
"Se in tivù andrò vestita di rosa la prossima volta? Non credo proprio: piuttosto sceglierò il nero totale..."
Come non darle il nostro appoggio? Il mio sicuramente ce l'ha!!!

Saluti

FONTE

mercoledì 5 novembre 2008

Dell'Utri a tutto campo


Questo signore, che all'anagrafe si chiama Marcello Dell'Utri, parla!

In un paese normale non solo non siederebbe alla poltrona di una carica istituzionale tanto importante e prestigiosa, ma non gli sarebbe permessa neanche la libera circolazione perché chi è condannato per mafia dovrebbe stare in altro loco (carcere???).
E invece siamo in Italia e qui più sporco sei e più in alto stai. Per rendersene conto basta guardare il Presidente del Consiglio!
Siccome questa gente oltre ad essere impunita è pure faccia di bronzo si può permettere di dire qualunque cosa, con tanto di cassa di risonanza mediatica e senza nessuna preoccupazione, tanto non gli faranno niente, male che vada riceveranno un premio.


E così, non si sa mandato da chi o per bocca di chi, Dell'Utri esterna duramente contro la Rai:
"Io - spiega - penso che qualcosa per forza dovrà cambiare, non so cosa, con la nuova Rai, ma comunque qualcosa cambierà"
Starà alludendo al fatto che la Rai da anni è bloccata dalla cappa partitica e forse bisogna trovare una soluzione per renderla più snella e sdoganata dai giochi politici e di potere? Io sarò maligno ma non penso si riferisca a questo... vero???

Continua:
"Le notizie, certo, bisogna darle, sennò si torna al fascismo, ma c'è modo e modo di comunicarle. Magari con conduttori più gradevoli di adesso"
Ma cosa sta cercando di dire??? Sono in malafede io oppure c'è qualche messaggio trasversale che va letto tra le righe? Signori ho paura a rispondere, ma vedendo quello che è successo negli ultimi anni a me questa pare una minaccia travestita da opinione... Prosegue:
"Io guardo il Tg3 - attacca Dell'Utri - e vedo che ci sono degli anchorman che hanno già una faccia un po' gotica, un po' dark. Sicuramente, ce ne sono più in Rai che sugli altri network. Credo che il direttore del telegiornale dovrebbe dimostrare un maggiore esprit de finesse in queste cose. Farle, dirle lo stesso, ma magari con un'altra espressione"
A questa esternazione quale significato possiamo attribuirle? Mi viene paura a pensare che certi politici possono usare questo linguaggio mafioso/minaccioso verso aziende che dovrebbero (il condizionale è obbligatorio quando si parla di queste cose...) essere libere e linde!!!

Ma non finisce qui, il Dell'Utri spazia a tutto campo e naturalmente non poteva mancare un attaco alla magistratura (strano eh!). Parlando di Saviano e del suo libro, che denuncia la mafia, trova il modo per dare una stilettata alla categoria:
"C'è e ci sarà finchè esiste la mafia ed è un bene. Credo, tuttavia, che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e benefici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia "fanno politica."
Della serie: riducete il potere a questa magistratura e soprattutto a quei magistrati che si adoperano realmente contro la mafia! Infatti la chiosa, neanche a dirlo, è contro Caselli:

"È giusto che l'Antimafia faccia il suo lavoro e si impegni. Certamente tra le tante richieste e le tante accuse che ha lanciato e formalizzato, alcune sono finite nel nulla. Antimafia sì, insomma, ma evitando di fare politica"
Continua:
"Non solo l'Antimafia, quanto piuttosto i procuratori di Palermo hanno usato molto e a sproposito lo strumento dell'aggressione politica. Io, onestamente - rivendica il senatore - me ne sento in assoluto una vittima. Non ci sarebbe stata l'accusa nei miei confronti se non ci fosse stata la grande affermazione di Forza Italia in Sicilia nel 1994. Più che intercettazioni, a inchiodarmi sono state dichiarazioni di pentiti suggerite, perché in molte inchieste molti pentiti hanno parlato di me due anni dopo le loro confessioni."
Ma vi rendete conto quanta demagogia c'è in questa dichiarazione? A me cadono le braccia...
Caselli è stato, dopo Falcone e Borsellino, il quale ha preso il loro posto dopo le stragi, il procuratore di Palermo più efficiente ed efficace che la magistratura abbia riscontrato. Ne è la dimostrazione tutto il veleno che la politica gli ha buttato addosso, da Berlusconi a Dell'Utri per arrivare a Violante. E' vergognoso quello che dice Dell'Utri ed è per questo che vi invito a leggere "Mani Sporche" (1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6) di Marco Travaglio così capirete bene chi è stato il carnefice e chi la vittima!

Ma non è finita e a dimostrazione che questo signore non può stare dalla parte della giustizia ci sono queste dichiarazioni che rilascia a favore del mafioso Mangano:
"Malato com'era, sarebbe potuto uscire dal carcere e andare a casa, se avesse detto solo una parola contro di me o contro il presidente Berlusconi. Invece non lo ha fatto. Per me è un eroe, a modo suo."
Mangano è stato condannato per mafia e per molti crimini fra cui l'omocidio. Era l'amico di Dell'Utri (il luogotenente in Sicilia) nonché lo stalliere di Villa Arcore.

In conclusione; poteva mancare una chiosa a favore della scuola e del Dl Gelmini? No! E infatti...
"Concordo - sostiene Dell'Utri - con quegli internauti che definiscono "figli del fascismo rosso" quegli studenti che impediscono con la forza ad altri di studiare e di frequentare le lezioni, se è vero che, nell'accezione comune, tutto ciò che impedisce qualcosa agli altri è fascista."
E' in questi frangenti che mi vergogno di essere italiano. Quando vedo com'è ridotta la nostra penisola da persone che tutto dovrebbero fare meno che avere incarichi pubblici. Specie di quello spessore... e poi qualcuno rivendica un contraddittorio a Travaglio quando va da Fazio (Che tempo che fa)... mentre poi non si dice niente quando vengono dette certe porcate...

Saluti (incazzati).


P.S.- Ho messo molti link nell'articolo, guardateli perché sono veramente interessanti.

FONTE