mercoledì 31 dicembre 2008

Aiutati che il ciel ti aiuta


Se sei sempre più incazzato
perché il mondo ha rovinato
quello squallido caimano,
se il pontefice romano

ogni giorno da quel soglio
innalzando un nuovo scoglio
ti fa balenar l’inferno
che ti brucia al fuoco eterno,

se al vedere Sandro Bondi
dei tuoi atti non rispondi,
se al sentire Calderoli
sol con l’alcool ti consoli,

se al pensiero di Schifani
pensi: “Poveri italiani!”,
se al vedere la Gelmini
pensi ai poveri bambini

che frequenteran la scuola
che ha voluto la figliola,
se ascoltando Umberto Bossi
pensi: “Oh se spagnol io fossi!”,

se per Previti e Dell’Utri
sol disprezzo e rabbia nutri,
se ti fanno schifo i lodi,
se a veder Mara non godi

perché la Carfagna è bella
ma del premier è l’ancella,
se alla vista di Gasparri
pensi a metodi bizzarri

per far ‘sì che almeno taccia
se non può cambiar la faccia,
se al vedere Giovanardi
pagheresti dei miliardi

perché scomparisse in fretta,
se al pensiero di Brunetta
diventar vuoi fannullone
anche se sei già in pensione,

se La Russa ti spaventa,
Matteoli ti tormenta
e Sacconi non ti piace,
se non sei per niente audace

nel pensare alla Brambilla
che nessun desio t’instilla,
se al pensiero di Rutelli
ti si drizzano i capelli

ed a quello di Veltroni
molto girano i coglioni,
se vuoi che D’Alema affondi,
se rimpiangi i girotondi,

se ti sembra che il Pd
vada peggio tutti i dì
e alla fin si spaccherà,
Ds qui e Dc là,

se al sentire Berlusconi
piangi caldi lacrimoni
perché stanco di bugie,
d’ingiustizie e porcherie,

se ascoltando il presidente
ti assopisci prontamente
e col capo sui cuscini
sogni Scalfaro e Pertini,

se tu provi tutto questo,
caro amico è manifesto
che poiché tutto va male
non hai fatto un buon Natale,

ma ti ha dato il Padreterno
un anticipo d’inferno:
Berlusconi è Belzebù
e nessuno fa Gesù.

O reagisci prontamente
e con te tanta altra gente
alla cappa che ti opprime
o vivrai sotto un regime.

By Carlo Cornaglia


Era un po' che non scrivevo, ma queste feste mi hanno portato via tutto il tempo e probabilmente sarà così ancora un po'; quindi scusatemi se non sono passato (e non passerò a brevissimo...) nei vostri lidi, mi rifarò quanto prima... Intanto vi lascio questa bella poesia prendendo la quartina finale come un auspicio per il 2009...
Vi auguro uno splendido anno che vi porti tante belle cose!


Passaparola


Per finire; vi lascio una (delle tante) puttanata di Berlusconi che dice:
La Stampa
«Io continuo a telefonare normalmente», assicura il presidente del Consiglio, «ma il giorno che venisse fuori una mia telefonata di un certo tipo, me ne andrei in un altro paese, scapperei via». Resta convinto che le intercettazioni vadano permesse solo sui delitti più gravi, niente da fare invece per i reati cosiddetti contro la pubblica amministrazione poiché «ci sarebbe il rischio di iper-rubricazione, il pm avrebbe mille scuse per metterci sotto controllo». La Lega era contraria a tagliar fuori reati come la corruzione, «ma io ho parlato con Bossi che ha chiamato Maroni, le sfumature stanno scomparendo». Anche la sinistra dovrebbe essere d’accordo, «specie adesso che questo sistema si è rivolto contro di lei...»
Gli rispondo così:



E ora scappa Presidente scappa!!!

Saluti

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale


E' arrivato anche quest'anno, un po' più povero e teso, ma è arrivato.

Malgrado il 2009 si prospetti un anno disastroso... Per l'economia in generale e noi italiani abbiamo un fardello in più, anzi due; un premier che tutela esclusivamente i suoi interessi a discapito di tutti e una finta opposizione che tutela anch'essa gli interessi dei furbetti e potenti...

Non pensiamoci (tanto vi ci faccio pensare io:-D) e godiamoci questo Natale, che adoro come festività.

Buon Natale a tutti/e e per chi non dovessi rileggere anche buon anno... Che sia bello e ricco di soddisfazioni per tutti.

Saluti natalizi


P.S.- Nel blog I Silenti ho trovato una chicca natalizia, ma non solo, bellissima. Ve la ripropongo anche qui e mi raccomando; apritela a tutto schermo e procuratevi da bere...

martedì 23 dicembre 2008

Risultato sondaggio Ciapet vs Poppe / Passaparola


La premessa è sempre quella che
scrissi nell'articolo che lanciò il sondaggio: quindi i rompi coglioni spiffera palle nonché bigotti/e possono tranquillamente evitare di leggere... Fatta la dovuta (e voluta) premessa passiamo al sondaggio. Come auspicavo hanno vinto le ciapet sulle poppe. E se devo dirla tutta neanche di poco...

Su 57 voti totali le ciapet hanno avuto 37 voti pari al 64%, mentre le poppe solo 20 voti pari al 35%.

Anni fa qualcuno cercò di ideologizzare queste 2 parti anatomiche del copro umano, non ricordo come le collocarono, se era o no il seno di sinistra o viceversa. Non ha importanza, tanto non avrei cambiato ideologia politica e neanche preferenza fisica :-D

Il prossimo sondaggio che farò sicuramente sarà a favore del gentil sesso, anche se certe cose mi riescono meno bene ma cmq, prometto, ci proverò...


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Ed ora il consueto passaparola di Marco Travaglio, che oggi dovrebbe trovarsi particolarmente bene... Chi non vorrebbe dissertare in mezzo a 2 chiappe e 2 mele?:-P
Per chi non può vedere il video qui c'è il testo.



Saluti

lunedì 22 dicembre 2008

L'illusionista


Ancora una volta il Presidente del Consiglio, in occasione della sua “autoincensatoria” conferenza stampa di fine anno, si è dimostrato per quel che è: uno spregiudicato venditore di illusioni.

Ha cominciato con la politica estera, arrogandosi il merito della soluzione della crisi tra la Georgia e la Russia, sostenendo spudoratamente di aver scongiurato una nuova guerra nucleare mondiale, affermando che è stato solo grazie a lui che laBanca Centrale Europea avrebbe provveduto al taglio del costo del denaro e addirittura “sbruffoneggiando” che tutti gli altri leaders mondiali (Obama, Sarkozy ePutin in testa) avrebbero seguito il suo esempio nell’affrontare la crisi economica.

Ha poi “sparato cazzate” che neanche Pinocchio avrebbe avuto il coraggio di dire, riferendo di inesistenti finanziamenti del governo che non stanno nemmeno sulla carta, in quanto non sono state messe risorse per gli ammortizzatori sociali, né per tutelari i precari, né per rilanciare il sistema delle imprese.

Ed ancora, si è sbizzarrito in materia di riforme istituzionali, paventando leggi elettorali a suo uso e consumo e riforme costituzionali per farsi eleggere direttamente dai cittadini come Presidente della Repubblica.

Infine, ha mostrato il nervo scoperto, che tanto gli sta a cuore: la riforma della giustizia pro domo sua, non solo annunciando che bloccherà l'uso delleintercettazioni (evidentemente perché non vuole che si scoprano i reati!) e che provvederà alla separazione delle carriere dei magistrati, ma soprattutto affermando che d'ora in poi le notizie di reato, le indagini e le istruttorie, in ordine a ogni fatto penalmente rilevante, dovranno essere svolte dalla polizia giudiziaria e non più dai Pubblici Ministeri (a cui invece dovrebbe rimanere solo una asettica attività notarile di qualificazione giuridica del reato e di illustrazione dell’accusa in sede dibattimentale).
Orbene, come noto, gli organi di Polizia rispondono direttamente ai Ministri competenti (Interni, Difesa, Economia) e, quindi, al Governo. Le forze di Polizia, quindi, in quanto composte tutte da persone dipendenti direttamente dall' Esecutivo, potranno svolgere solo indagini che il Governo permetterà di effettuare. Qualsiasi studente di primo anno di giurisprudenza capirebbe che, così facendo, Berlusconi vuole attribuire al governante di turno, e quindi in questo momento a se stesso, non solo il compito di scegliere quali reati perseguire ma anche come fare le indagini (visto mai che potessero scoprire qualcosa di compromettente!). E al danno aggiunge poi la beffa finale: chiede il dialogo con l'opposizione.

Sono proprio curioso di sapere chi è quell’allocco dell’opposizione che abboccherà!

Infine Berlusconi – dopo essersi rifiutato di rispondere ad una giornalista dell’Unità che gli chiedeva le ragioni per cui si ostinava a candidare condannati in Parlamento – ha tuonato il monito “basta processi mediatici”, riferendosi alla trasmissioneAnnozero di Santoro a cui il sottoscritto giovedì 18 dicembre ha partecipato.
Ebbene, almeno su questa ultima affermazione vorrei essere d’accordo con Berlusconi, a condizione però che torniamo a fare i processi in un aula di tribunale e tutti i cittadini, anche ai Presidenti del Consiglio e delle Camere. D’accordo, basta processi mediatici, ma – Presidente Berlusconi - lascia almeno che si compiano quelli giudiziari. ridici. Togli il Lodo Alfano, lascia stare la separazione delle carriere, dimentica il bavaglio alle intercettazioni, ripristina il falso in bilancio, da te depenalizzato, e torna in un’aula di giustizia e fatti processare come un comune cittadino. Delle due l’una, o ti lasci processare sui media o in un’aula di un tribunale ma non puoi pretendere che il cittadino sia “cornuto e mazziato”. Dopo tutto tu - tra le tue televisioni personali, quelle pubbliche dirette dai tuoi amici ed il tuo garante alla vigilanza Rai Villari - hai tutte le garanzie di vederti celebrato in quasi tutti i palinsesti.


http://www.antoniodipietro.com


sabato 20 dicembre 2008

Il PD (peggio di una bestemmia)


Nel PD sta venendo a galla tutto il marciume che cercavano di tenere nascosto sotto al teppetino. Ma quanto pensavano potesse starci senza che nessuno se ne accorgesse?

Il PD è una protesi mal riuscita del PDL oppure è lo schizzo dell'abbozzo della brutta copia... Decidete voi.

Se messo alle strette, fra i due, sceglierei il PDL. Almeno mi farei incxxxre da uno più furbo di me e non da un ammasso di cerebrolesi che cercano di far credere all'elettore ignorante che la loro è una
vera opposizione di un vero partito riformista...

Lo so, sto scoprendo l'acqua calda; ma perché dico ora determinate cose? Perché stanno uscendo fatti allarmanti che lasciano capire da chi saremmo stati governati se avessero vinto le elezioni.


In abruzzo, dopo il loro vecchio governatore arrestato per sanitopoli, ci stavano ricascando con D'alfonso, sindaco di Pescara e arrestato in questi giorni.
In campania mezza giunta è stata arrestata e l'altra mezza non si è vergognata a rimanere al proprio posto (tranne l'unico uomo IDV presente, che si è dimesso). La Iervolino idem, che dice di non saperne niente (ma dove stava?)... Da ricordare che lei e Bassolino, insieme a tante altre brillanti menti, sono coloro che negli ultimi 15 anni hanno distrutto una delle regioni più belle d'Italia; la campania.

Come ciliegina sulla torta sono sotto inchiesta anche due potenti; Lusetti del PD e Bocchino del PDL. Naturalmente loro si dichiarano innocenti... Poveri angioletti immacolati!

Ma poteva finire qui per il PD? No! E infatti c'è un altro uomo in mezzo; Salvatore Margiotta, deputato del Pd, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Potenza su presunte tangenti legate agli appalti per l'estrazione petrolifera in Basilicata.

Cosa è successo?

La Camera ha bocciato la richiesta dei PM di Potenza di poter arrestare il deputato del PD. Naturalmente la casta si è compattata e hanno votato
TUTTI a sfavore con l'unica eccezione dell'IDV che era a favore della misura cautelare. ( Leggere articolo e notare la seconda riga che cita: "E la Camera boccia, tra gli applausi bipartisan, la richiesta dei pm di Potenza di arrestare il deputato del Pd ").

Bene dopo tutto questo macello, successo in pochissimi giorni, le teste pensanti del PD cosa potevano partorire, oltre a prendere in considerazione una eventuale candidatura di Alba Parietti?

Leggete un po' una delle teste più brillanti del PD cosa ha messo in atto:


"Presentero' alla direzione del Pd e, chiedero' che venga regolarmente messa ai voti, una mozione che sancisca la fine della innaturale alleanza con Di Pietro. Penso, non da ieri, che su questo punto decisivo si gioca la nostra stessa identita' di partito democratico e riformista."
Lo afferma il senatore del Pd, Marco Follini. <----- Leggete!

Follini è risaputa essere una testa brillante, piena di idee. E soprattutto un politico rigido ed eretto ai valori più importanti della nostra patria. Un grande uomo... Ok ora potete ridere:-D Follini non è altro che quel "banderuolo" che dall'UDC è passato all'Unione per la probabile promessa di qualche poltrona. Grande persona! (Potete ridere ancora part. II).

Vi rendete conto? Succede tutto questo macello e loro come prima cosa pensano a una mozione per allontanarsi dall'IDV! Spero vivamente che ce la facciano, così almeno Di Pietro avrà la possibilità, senza scusanti, di prendere le distanze da quella gentaglia!


Saluti



P.S.- Ora ne sono certo: PD è l'abbreviazione di una bestemmia... Dai!!!

venerdì 19 dicembre 2008

Processo Berlusconi - Mills


Nel silenzio più generale il pm Fabio De Pasquale ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi per David Mills; nel processo che lo vede come unico imputato in corruzione in atti giudiziari. Unico perché? Perché l'altro imputato si chiama Silvio Berlusconi e la sua posizione è stata separata in attesa che la Corte Costituzionale decida sulla (il)legittimità del Lodo Alfano (qui il testo).

Dice il PM:
"Non fu una corruzione occasionale, Mills aveva un rapporto di sudditanza e dipendenza economica con Silvio Berlusconi e il suo gruppo. Ha preso tanti soldi per dire il falso nei processi a carico di Berlusconi», ha detto il pm. Secondo il pm il rapporto di «sudditanza e dipendenza economica» comincia nel 1995 e va avanti fino al 2004"
A gennaio parlerà la difesa di Mills, quando ci sarà la sentenza. Mi chiedo da qui a un mese cosa succederà e cosa farà Berlusconi per cercare di bloccare anche il processo a carico di Mills... Perché pur essendosi protetto con la SUA legge ad personam che porta come nome Lodo Alfano non potrà esimersi dalla giustizia morale ed etica che lo investirà quando Mills sarà condannato. Da chi li ha presi quei soldi? Perché li ha presi?
Per chi ne volesse sapere di più sul caso Mills
clicchi qui e qui per chi non visualizza i video.

Saluti


P.S.- Le notizie sulla campania, sugli arresti alla giunta napoletana, sulla Iervolino (ma anche Bassolino) che impunemente non si dimette. Sui 2 parlamentari indagati (uno del PD e uno del PDL), su Margiotta, sempre PD, dove la casta si è compattata per non dare al PM l'autorizzazione a procedere (tutti tranne l'IDV). Sull'arresto del sindaco D'alfonso in forza al PD. Sulla Parietti che vuole candidarsi con Veltroni. Per non parlare del marciume all'interno dello stesso PD, dove c'è la corrente di D'alema (e alleati) che rema contro Veltroni ( e alleati)... Quante cose ci sarebbero da dire!!! Spero di avere il tempo per farlo...

Intanto prendetevi 2 chicche sul PD: 1 e 2 .

martedì 16 dicembre 2008

Costituzione / Le bugie della Gelmini



Guardate il video in cui Marco Travaglio spiega le porcate che intendono fare, perché se non lo vedete in Rete, non sperate che siano le tv e giornali a raccontarvelo.
QUI il testo completo dell'intervento, per chi non può visualizzare il video.

Firmate anche la petizione che si trova a fondo pagina di questo articolo.


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Se c'è qualcuno disinformato è lei; parla di tempo pieno con maestro prevalente: non esiste e NON PUò ESISTERE il tempo pieno con il maestro prevalente. Questo modello infatti funziona con due insegnanti PARITARI, che hanno parità di ore (22 ciascuno) e di orario (stessa quantità di mattine e di pomeriggi ciascuno). Quello che lei sembra proporre è un anacronistico ritorno al doposcuola o alle attività integrative già sperimentate e superate perché inefficaci. Un'insegnante del tempo pieno"disinformata" .

Saluti


P.S.- Chicca finale; è stato arrestato D'alfonso, sindaco di Pescare in forza al PD! E anche lui come Del Turco prossimo europarlamentare?

lunedì 15 dicembre 2008

Del Turco alle Europee con il PDL?


Quando uno è inquisito, condannato o complice in qualche affare truffaldino la nostra politica (in particolar mondo quella del PDL ma anche del PD) pensa che sia giusto dargli una seconda (o terza, quarta, quinta, dipende da quanti reati ha commesso e da quante volte lo hanno beccato...) possibilità. Ed è quello che fa sempre Berlusconi, perché lui è un uomo dal cuore grande e agli inquisiti non dice mai di no...

La notizia è questa: Del Turco ha espresso la volontà di volersi candidare nel PDL alle prossime europee, se il partito lo accetterà. Del Turco è quella persona che fu arrestata e inquisità per sanitopoli quando era governatore dell'Abruzzo per conto del centro sx.
Ha anche aggiunto che non voterà Carlo Costantini (anzi si augura che perda, sarà troppo onesto per i suoi gusti?), ma penso che quest'ultimo ne sia ben felice.

Cmq il cerchio si è chiuso, o meglio si chiuderà quando il PDL accoglierà l'inquisito Del Turco nelle fila del suo partito. La morale è sempre quella; quando sei condannato, inquisito o sporco e ti cacciano da qualche poltrona; non preoccuparti, perché un posto nel parlamento italiano o in quello europee non si nega a nessuno!


ARTICOLO

Saluti inquisiti.

sabato 13 dicembre 2008

Resoconto 2008 (governo Prodi / Berlusconi)


Il 2008 è quasi alla conclusione ed è giusto tirare delle conclusioni su come è andato.

L'inizio, come vi ricorderete, fu pessimo; con una crisi di governo dell'allora governo Prodi che poi sfociò in un misero naufragio qualche mese dopo quando fu costretto a chiedere una fiducia che il parlamento non gli concesse. Finì il triste capitolo di Prodi, che pochi rimpiangono, perché coalizzò a se una manica di partiti che non gli consentirono di fare nulla. Si ricorda solo l'indulto...


Finito il ciclo prodiano iniziò (per la III volta) quello berlusconiano. Che appena preso possesso del potere iniziò subito a sfornare leggi e manovre ad personam (e personas). Partì con la blocca processi che doveva essere l'apri strada al Lodo Alfano, vero scempio di anticostituzionalità che gli servì (e servirà) per sviare i vari processi... In particol modo quello Mills che era alle porte!


Possiamo poi scordarci tutte le altre chicche che ha lasciato in questi mesi?


E poi i conflitti di interesse mai risolti, ma anzi sempre aggravati. Lo sapevate che la frequenza che spetta ad Europa 7 non l'ha tolta a Rete 4 ma bensì a Rai 1? No, non lo sapevate. E anche questa la paghiamo noi.

Ed eccoci ai giorni nostri, dove siamo passati attraverso la finanziaria Tremonti (chiedere agli universitari che scempio è) per arrivare ai molti tentativi per cercare di imbavagliare l'informazione in Rete (e non solo); dopo i fallimenti prodiani e veltroniani con la Levi è arrivato Cassinelli a dare la spallatina che ci mancava senza dimenticare la brillante idea del leghista Maroni che ha proposto di catalogare gli IP dei computer... fino alle ultime follie annunciate! Direi di partire con la famigerata riforma sulla giustizia, che vorrebbe affossare la magistratura separandone le carriere e far passare la legge sulle intercettazioni... Diventerà impossibile lavorare, molto più di quello che già è.


Due giorni fa ha pure annunciato di voler cambiare la Costituzione, vi rendete conto? E lo farà...
Questa è l'Italia che ci meritiamo? Forse sì, perché vedo l'opposizione e capisco che è fatta da elementi altrettanto equivoci, grigi, sporchi e affaristi proprio come lo è Berlusconi e non c'è luce né rimedio, almeno a breve termine, a questa situazione...


Sicuramente mi sono diemnticato molte porcate fatte in questi 8 mesi, se vi vengono in mente lasciatelo scritto nei commenti.


Saluti

venerdì 12 dicembre 2008

Giornalisti Ue: Sarkozy miglior leader dei 27, Berlusconi peggiore


Giornalisti Ue: Sarkozy miglior leader dei 27,Berlusconi peggiore
Sondaggio pubblicato domani sul quotidiano francese La Tribune
Bruxelles, 10 dic. (Apcom) - Il capo dell'Eliseo e presidente di turno Ue, Nicolas Sarkozy, è il miglior leader europeo, mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è il peggiore. E' questo il responso di una giuria di dodici corrispondenti europei a Bruxelles, interpellati da La Tribune. Il sondaggio, riferisce un comunicato, sarà pubblicato sul quotidiano francese domani.

I leader dei Ventisette sono stati giudicati secondo quattro parametri: senso di leadership, spirito di squadra con i colleghi Ue, convinzione europeista e capacità di risposta alle crisi. Sul podio, dopo Sarkozy, si affermano il primo ministro lussemburghese e presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e il primo ministro britannico, Gordon Brown. Angela Merkel, premiata nel 2007, scivola in quarta posizione a causa della sua timidezza nel reagire alla crisi finanziaria e al suo "voltafaccia" sul pacchetto clima dell'Ue.

"La maglia nera spetta a Silvio Berlusconi, che in ogni sua uscita sembra smentire la vocazione europeista dell'Italia", osserva il comunicato, aggiungendo che "non gode della stessa indulgenza concessa ai suoi omologhi bulgaro e romeno, anch'essi giudicati severamente. Il presidente del Consiglio italiano si merita davvero il soprannome di 'catasfrofe'? Forse", risponde il quotidiano francese, prima di annunciare il vincitore del premio "Chirac 2008", assegnato al primo ministro irlandese Brian Cowen "per il suo fallimento nel far ratificare il Trattato di Lisbona che lui stesso sostiene di non aver letto".

Tra gli emergenti, si segnalano il premier danese Anders Fogh Rasmussen, a cui si riconosce la leadership nel campo della lotta ai cambiamenti climatici; il polacco Donald Tusk, che sta facendo dimenticare le intemperanze dei gemelli Kaczynski; e lo svedese Fredrik Reinfeldt e il finlandese Matti Vanhanen "per la loro fermezza e sensodi misura nei confronti della Russia".

Berlusconi, invece, viene confinato a fondo classifica insieme al romeno Calin Popescu Tariceanu (che ha appena perso la poltrona) e al bulgaro Sergei Stanishev, nonché al ceco Mirek Topolanek, prossimo presidente di turno Ue. La sua "debolezza e incoerenza", sostengono i giornalisti Ue, "è fonte di inquietudine circa la presidenza ceca", su cui incombe anche l'euroscetticismo radicale del presidente Vaclav Klaus.

La giuria scelta da La Tribune è composta da Paul Goossens (Agence Belga), Lorenzo Consoli (Apcom), Christophe Midol-Monnet (Euronews), Wolfgang Proissl (Ft Deutschland), Griselda Pastor (Cadena Ser), Florence Autret e Yann-Antony Noghès (La Tribune), Philippe Ricard (Le Monde), Jean Quatremer (Libération), Inga Czerny (Pap), Thomas Lauritzen (Politiken), Geoff Meade (PA) e Vanessa Mock (Radio Netherlands).

Anche loro saranno i soliti giornalisti comunisti detentori dell'intera informazione che pilotano contro Silvio?

O saranno stati indottrinati da qualche toga rossa giustizialista che usa il proprio ruolo per screditare chi è stato eletto dal popolo?


Lo chiederò ad Emilio Fede, lui sicuramente saprà rispondermi...


Saluti (gongolanti)

giovedì 11 dicembre 2008

Marco Travaglio - Cortina di ferro per i delinquenti (intercettazioni)

Siccome sto sentendo riemergere la voglia di riforme sulla giustizia e in particolar modo noto che si ritorna a parlare di intercettazioni da parte dei soliti politici che ci riempono le orecchie con tante bugie...: "tutti intercettati, costano troppo, etc. etc."... Riporto l'articolo di Marco Travaglio che pubblicò qualche mese fa, così almeno quando sentirete in tv le puttanate che diranno potrete vedere quanto è lunga la bugia che ci raccontano....

P.S.- Per chi non può vedere il video riporto scritto il testo integrale dell'articolo.

"Buongiorno a tutti. Mi dispiace, ma dobbiamo ricominciare a parlare di intercettazioni, perché questo è quello che offre il convento e quello che chiedono anche gran parte dei frequentatori del blog di Beppe e del blog nostro – voglioscendere – e di tanti altri che si stanno sintonizzando con noi, il lunedì alle due. Ne parliamo, anche se presto dovremo occuparci anche di altre leggi vergogna, che sono quelle, per esempio, del ritorno all’impunità per le alte cariche (soprattutto di quella bassa) lodo Schifani bis, ma questa – ogni giorno ha la sua pena – la vediamo un’altra volta.

È interessante, ora che finalmente abbiamo un testo che sembrerebbe definitivo per quanto riguarda il cosiddetto disegno di legge Berlusconi-Alfano-Ghedini sulle intercettazioni, capire che cosa succede esattamente. Capire quelli che i telegiornali non solo non ci dicono, ma che addirittura cercano di nasconderci. Mentendo anche sulle parole. Questa non è una legge sulle intercettazioni. È anche una legge sulle intercettazioni. Ma questa è una legge che abolisce di fatto la cronaca giudiziaria per tutta la lunga fase delle indagini, fino all’inizio del processo. Cioè da quando viene commesso un fatto, a quando viene scoperto, a quando viene processata la persona sospettata di averlo commesso, i cittadini non potranno più sapere nulla.
Cominciamo però a vedere il primo versante, cioè quello delle intercettazioni, laddove non saranno più possibili e con quali conseguenze tutto ciò avverrà. Ce l’hanno condita e intortata dicendoci che negli altri paesi ce ne sono meno. Ho sentito ancora ieri qualche demente in televisione, naturalmente ministro, dire che negli Stati Uniti vanno avanti a reprimere i reati con 1.500 intercettazioni all’anno, in un paese che ha il quintuplo della nostra popolazione. Com’è possibile invece che noi abbiamo 125.000 intercettazioni all’anno e ancora non siamo contenti? In realtà, l’abbiamo già visto, noi non abbiamo 125.000 intercettazioni. Noi abbiamo 75.000 decreti per intercettare che riguardano spesso i vari telefoni di una stessa persona. Quindi le persone intercettate, l’altra volta abbiamo detto essendo molto ottimisti 80.000, i magistrati calcolano che siano circa 20-30.000 all’anno. Negli Stati Uniti non sono affatto 1.500. Sono milioni le persone intercettate, soltanto che la non risulta nelle statistiche perché là a intercettare sono l’FBI, la CIA, i vari servizi di sicurezza e le varie polizie locali e federali. Pensate, Giancarlo Caselli soltanto nella procura di Torino ha calcolato che lo 0,2% dei processi che si fanno contiene intercettazioni. Lo 0,2% dei processi. Altro che “tutto intercettato, tutti intercettati”. Comunque. Il fatto che non si possa più intercettare per reati puniti con pene inferiori ai dieci anni o quelli contro la pubblica amministrazione, significa che non potremo più scoprire con le intercettazioni reati di: usura, truffe – anche le truffe scoperte da De Magistris, le ruberie sui fondi Europei, sui fondi regionali; l’Europa sarà contenta di noi – sequestri di persona. Se fosse vera la leggenda secondo cui gli zingari rubano i bambini, ebbene se uno zingaro ruba un bambino quello è un sequestro semplice perché non è a scopo di estorsione e non può più essere scoperto con intercettazioni. Il contrabbando, altra specialità delle mafie come l’usura. Lo sfruttamento della prostituzione. La rapina. Il furto in appartamento...

Quante piccole gang o grandi gang di ladri vengono sgominate intercettando? Non si può più. Associazione per delinquere; persino l’associazione per delinquere. Lo scippo. L’incendio. La ricettazione: i ricettatori sono quelli che smaltiscono e diffondono la refurtiva. Bene, nemmeno quello. La calunnia. I reati ambientali: tutti i reati sull’ambiente, discariche, ecc. Salute e sicurezza sul lavoro, per nulla più si potrà intercettare. Reati ovviamente – quelli li sappiamo – reati economico finanziari. Pensate a tutte le turbative di borsa, le frodi fiscali, le frodi sull’IVA che scoperte con le intercettazioni portano lo Stato a recuperare un sacco di evasione. Nulla di nulla. Ricerca dei latitanti, nemmeno. Quando uno mette sotto intercettazione tutti gli amici e i parenti e i possibili favoreggiatori di un latitante e poi sta lì ad aspettare che qualcuno compia un passo falso, non si potrà più fare. Perché? Perché c’è un’altra clausola che dice che l’intercettazione può durare al massimo tre mesi. Dopodichè si staccano gli apparecchi e si va a casa. Quindi se il latitante si fa beccare entro tre mesi, bene, se invece rimane uccel di bosco più di tre mesi, pazienza. Tempo scaduto. Lo Stato si da la scadenza. Mentre il latitante no, ovviamente. Questo vale anche per i sequestri di persona. Voi sapete che quando viene sequestrata una persona, tipo un bambino, si mettono sono osservazione i telefoni della famiglia nella speranza di risalire ai telefoni dei sequestratori e di localizzarli. Bene, anche qui dopo i tre mesi si stacca tutto. Quindi, o l’anonima sequestri ci fa il favore di restituirci gli ostaggi entro e non oltre i novanta giorni, oppure sennò pazienza. Chi si è visto, si è visto. Altra genialata: ci vorranno tre giudici, non più un GIP, tre giudici per decidere su un’intercettazione. Pensate che in Italia il GIP monocratico, cioè lui da solo, può condannare addirittura per omicidio, ti può dare trent’anni per omicidio con rito abbreviato. Bene, da solo potrà condannarti per omicidio, ma non potrà più autorizzare l’intercettazione di un telefonino. Pensate l’assurdità. Ci sono tribunali che hanno dieci giudici in tutto, i quali dovranno fare: in tre il collegio per autorizzare le intercettazioni, poi un quarto dovrà fare il GIP, poi un altro dovrà occuparsi del processo e alla fine non si troveranno più i giudici che potranno occuparsi tutti dello stesso processo e quindi si bloccherà la giustizia nei posti medio-piccoli. Perché? Perché i giudici diventano incompatibili quando hanno deciso una volta su un caso.
I giudici non potranno più parlare. Le due magistrato che hanno fatto arrestare gli scannatori della clinica Santa Rita di Milano hanno fatto una conferenza stampa assieme alla polizia giudiziaria per spiegare ai cittadini che cosa era successo, per metterli in guardia da quello che era successo. D’ora in poi, quando entrerà in vigore questa legge porcata, il fatto che hanno parlato della loro inchiesta nella conferenza stampa fa sì che debbano lasciare l’inchiesta. Non possono proseguirla loro, la devono lasciare a qualcun altro. Se un magistrato parla male di Provenzano, non potrà più indagare su Provenzano. Perché si è già pronunciato. Non sto parlando del giudice che dovrà giudicarlo, sto parlando del pubblico ministero che spiega quali indizi ha raccolto a carico di Provenzano oppure degli scannatori della clinica.
Quindi, non solo i giornalisti non possono più raccontare le inchieste, ma non le possono più raccontare neppure i magistrati, sennò perdono l’inchiesta all’istante. Ma non solo. Se anche il magistrato sta zitto, per conservare la sua inchiesta, c’è modo di farlo fuori lo stesso. Decide l’imputato. Se l’imputato denuncia il suo pubblico ministero, o meglio, se l’indagato denuncia il suo pubblico ministero accusandolo di una fuga di notizie che magari non ha fatto – tipo De Magistris, adesso sta venendo fuori che le fughe di notizie le facevano i suoi superiori per farle ricadere su di lui – facciamo il caso che uno viene denunciato nella procura vicina per avere fatto una fuga di notizie – non si sa se è vero o non è vero – bene, il fatto stesso che sia stato denunciato consente al suo capo di levargli l’inchiesta. Anche se lui non ha fatto niente. Quindi è l’imputato che decide in qualche modo di scegliersi il suo pubblico ministero. Se gli piace perché è morbido, se lo tiene, sennò lo denuncia e il capo gli toglie l’inchiesta.
C’è una "normina", l’avrete forse letta, la “salva-preti”. Dopo la “salva-Previti” adesso abbiamo la “salva-preti” per cui se uno è un cittadino normale, niente, legge normale. Se invece è un sacerdote, per indagare bisogna avvertire il suo vescovo. Dopodichè, se viene indagato un vescovo – ed è capitato anche recentemente – allora bisogna avvertire la Segreteria di Stato vaticana, cioè un ministero estero per processare un cittadino italiano. Un gentile omaggio al Vaticano. Uno dei tanti.
I giornalisti. E veniamo alla parte che non riguarda più i limiti alle intercettazioni, ma riguarda l’abolizione della cronaca giudiziaria e una pesante limitazione alla libertà di stampa e alla libertà dei cittadini di essere informati, al diritto dei cittadini di essere informati. Dunque, dico subito che con questa legge non si potrà più scrivere nulla degli atti giudiziari, quindi non solo delle inchieste, ma anche degli interrogatori, dei verbali, di quello che dice la difesa, di quello che dice l’accusa, dei decreti di perquisizione, degli avvisi di garanzia, dei decreti di custodia cautelare, dei decreti di sequestro, ecc. Niente. Tutti gli atti giudiziari dell’indagine sono non pubblicabili. Attenzione: non sono segreti, sono non pubblicabili. La nostra legge stabilisce che quando il magistrato li consegna all’avvocato e all’indagato, in quel momento cessano di essere segreti e quindi oggi, giustamente se non sono più segreti, i giornalisti li possono pubblicare. Qui non stanno vietandoci di pubblicare roba segreta, perché pubblicare roba segreta è già vietato. Ci stanno vietando di pubblicare roba pubblica. Che è un’altra cosa. Infatti nella legge c’è scritto che non si può più nemmeno parlare, nemmeno nel contenuto e nemmeno per riassunto, degli atti, anche se non sono più coperti da segreto; perché se sono coperti da segreto è già vietato pubblicarli. Quindi stiamo parlando di roba pubblica, roba legittimamente conosciuta dai giornalisti, e quindi dai cittadini. Se uno li pubblica, se un giornalista li pubblica, sono da uno a tre anni di galera. Più un’ammenda che va a mille e rotti euro. “Va beh – uno dirà – ti pigli la multa: mille euro, li avrai?! Sì, certo, non per tutti gli articoli che scrivi, ma non è un danno drammatico essere condannati a pagare una multa fino a mille euro”. Il problema è che qui la pena pecuniaria e la pena detentiva sono associate: te le danno tutte e due assieme. Il minimo della pena detentiva è un anno. Che significa? Significa che con le attenuanti ecc. la prima volta che ti condannano, ti condannano a un minimo di nove mesi e non vai in carcere, perché sapete che in Italia fino a due anni c’è la condizionale, la sospensione condizionale, e fino a tre anni di può chiedere l’affidamento al servizio sociale, come Previti. Viceversa, se uno scrive tre articoli contenenti tre notizie non più segrete, ma che diventano non più pubblicabili, - fate il calcolo – nove per tre, ventisette: sono 27 mesi, il che significa due anni e tre mesi, si va fuori dalla sospensione condizionale e si finisce in carcere o all’affidamento al servizio sociale. E alla quarta condanna si superano i tre anni e si va direttamente in galera. Quindi bastano quattro articoli, a un giornalista capita di scriverne anche uno o due al giorno, oppure basta un libro contenente quattro notizie pubbliche, ma non più pubblicabili, per finire in galera. La galera! In un paese in cui in galera non ci va più nessuno, salvo i poveracci. Bene i giornalisti concretamente rischieranno di andarci per quel meccanismo del minimo di pena, che è molto alto – un anno – e l’associazione obbligatoria con la multa, che non è sostitutiva, ma associata. Allora che cosa succederà? Succederà che nessuno scriverà più niente, a meno che non sia un masochista e voi non saprete più niente. Di tutta la lunga fase delle indagini finché non inizia il processo… Ma se voi mettete insieme i limiti alle intercettazioni – quello che i giudici non potranno più scoprire – e i limiti alla pubblicazione – quello che i cittadini non potranno più sapere – voi avete il quadro di una filosofia che individua esattamente nei due poteri di controllo democratici rispetto al potere politico, i nemici da abbattere, i nemici politici numero uno, i veri criminali del nostro paese, la vera emergenza sicurezza è rappresentata dalla presenza di giornalisti che informano e magistrati che indagano e quindi dagli al giornalista e dagli al magistrato. È una legge liberticida che ha almeno il pregio della chiarezza: individua nei poteri di controllo i nemici del potere e li abbatte.
Il risultato qual è? È che non si potrà più scoprire uno scandalo come quello del SISMI, delle deviazioni dei dossieraggi di Pollari e Pompa. Pensate che hanno trovato a Pompa centinaia di migliaia di dossier su giornalisti, politici, magistrati, ritenuti pericolosi, non per la sicurezza dello stato, mica è Al Qaida, pericolosi per Berlusconi. Questo scandalo non si potrà più scoprire. Un sequestro come quello di Abu Omar non si potrà più scoprire, perché non è stato un sequestro a scopo di estorsione, era un sequestro semplice e quindi punito con pene inferiori ai dieci anni. Non si potrà più scoprire calciopoli, ovviamente. Calciopoli inizia da una ipotesi di frode. Solo dopo si arriva a scoprire l’associazione a delinquere. Quindi, non sarebbero state autorizzate le intercettazioni, quindi non si sarebbe scoperta l’associazione a delinquere. In ogni caso, anche se si fosse scoperta, per assurdo, noi non avremmo potuto scrivere niente e non sapremmo ancora niente ora, perché il processo non è ancora iniziato – il processo di Napoli su calciopoli. Non avremmo scoperto lo scandalo delle scalate bancarie e al Corriere della Sera dei furbetti del quartierino. Perché? Perché i reati finanziari non sono più compresi, quindi i magistrati non avrebbero potuto intercettare, non avrebbero potuto scoprire che Fazio avvertiva segretamente Fiorani di notte e che Fiorani gli mandava i bacetti e che turbavano completamente il mercato perché l’arbitro tifava per una squadra anzi ne faceva parte, era il capitano non giocatore, anzi capitano giocatore. In ogni caso i giornali non avrebbero pubblicato ancora adesso visto che il processo per Antonveneta, Fiorani, per Unipol, BNL e per Ricucci, Rizzoli Corriere della Sera, non è ancora iniziato. Siamo alla fine delle indagini.
La clinica degli orrori. Abbiamo sentito questo – mi dispiace dirlo, ma tecnicamente si chiama così – ignorante, uomo che ignora la materia di cui dovrebbe occuparsi. Questo ignorantissimo ministro “ad personam” Angelino Alfano ridacchiare in televisione e dire: “Ma figuriamoci, un processo di omicidio nella clinica degli orrori, sarebbe possibile anche oggi perché noi l’omicidio l’abbiamo compreso nei reati per cui si può intercettare”. Già. Peccato che l’indagine nella clinica Santa Rita sia partita da intercettazioni disposte per truffa e falso. Due reati puniti con pene sotto i dieci anni, quindi oggi non più “intercettabili”, quindi da lì non si sarebbe più potuto scoprire che questi non solo facevano i falsi delle cartelle cliniche, ma ammazzavano o scannavano la gente. Non si potrebbe più scoprire niente. E in ogni caso, facendo finta che si potesse ancora scoprire, noi non potremmo più raccontarlo e voi non potreste più saperlo.
Pensate che bellezza per i risparmiatori dell’Antonveneta non sapere ancora adesso che quello che li vuole comprare, cioè Fiorani, è uno che mette le mani nei conti dei correnti della Popolare di Lodi. E pensate che bellezza per i correntisti della Popolare di Lodi non sapere che fine fanno i soldi che loro pensano di avere messo al sicuro nella Banca di Lodi. E non potrebbero organizzarsi per denunciare Fiorani. E Fiorani sarebbe ancora lì. Anzi, avrebbe comprato l’Antonveneta se non fosse stato bloccato dalla pubblicazione delle intercettazioni e fatto fuori giustamente dagli organi di vertice della sua banca.
E Fazio sarebbe ancora lì. E Moggi sarebbe ancora lì a truccare i campionati con tutta la sua banda. Perché? Perché non si saprebbe niente e quindi, in base a cosa puoi mandare via uno se non è stato ancora processato e non si sa nemmeno che cosa ha fatto?
Pensate ai malati della clinica che si ritrovano senza uno o due organi, oppure con l’organo al posto sbagliato, il fegato al posto del cervello, la milza al posto del tendine, ecc. che si stanno organizzando in una class action per chiedere i danni a quegli scannatori che li hanno ridotti così, o a i parenti di quelli che sono già morti, che si stanno organizzando per chiedere i danni. Bene non saprebbero nemmeno quello che è successo. Non verrebbe loro nemmeno in mente di chiedere i danni, perché non saprebbero di aver subito i danni e ci sarebbero persone che pensano che i loro congiunti sono morti per una tragica fatalità, perché era giunta la loro ora, mentre invece sono stati massacrati dall’ospedale e poi sono stati pure falsificati i referti nelle loro cartelle cliniche.
Scalfari ieri su Repubblica ricordava che se la mafia è stata condannata la prima volta nella sua storia al maxi processo, è stato perché i giornali hanno raccontato che cosa faceva la prima sezione della Cassazione presieduta da Carnevale che annullava regolarmente le condanne di mafia, per cui per fortuna, su input di Giovanni Falcone, il ministro Martelli chiese al presidente della Cassazione di fare un turno nelle presidenze dei processi di mafia, in modo che non presiedesse solo Carnevale ma anche qualcun altro. Appena Carnevale fu sostituito da un altro, la mafia fu condannata per la prima volta e fu lo scatenamento della vendetta mafiosa, ma intanto abbiamo messo dentro centinaia di mafiosi.
Perché è successo tutto questo? Perché la stampa ha potuto esercitare un controllo su quelle zone d’ombra della magistratura, perché mica i magistrati sono tutti buoni.
Il caso di Rignano Flaminio, cioè un’indagine probabilmente farlocca dove era state accusate ingiustamente delle persone, almeno questo è quello che è emerso finora, lo dobbiamo al fatto che giornali, giornalisti come Bonini, per esempio, di Repubblica, ma anche del Corriere della Sera, hanno svelato la debolezza dell’impianto accusatorio e quindi quando l’informazione fa il suo dovere, esercita un controllo democratico sui magistrati.
Non possiamo lasciare i magistrati indagare per anni senza sapere cosa stanno facendo, magari sbagliano e noi li aiutiamo anche a non sbagliare. Oppure smascheriamo i loro errori, se sono dolosi, e loro sono costretti a fermarsi. Chi lo garantisce questo controllo se adesso non si scrive più niente sulle indagini? Anche le indagini sbagliate partiranno sbagliate e finiranno sbagliate. Avremo più errori giudiziari. Come faremo a sapere come si difende una persona se non potremo pubblicare il suo interrogatorio. Quindi magari, chi si difende ha ragione e chi lo accusa ha torto, ma noi non lo potremo sapere.
Pensate a livello democratico che cosa vuol dire tutto ciò. Gli editori saranno sempre più frenati dal consentire ai giornalisti di pubblicare cose a rischio, perché? Perché a loro volta rischiano una multa fino a 400.000 euro – ogni articolo, fino a 400.000 euro - di e rischiano soprattutto di essere portati a processo non solo come singoli editori, ma anche come società, in base alla legge 231 sulla responsabilità giuridica delle società. Per evitare alla società di finire in tribunale con ripercussioni sulla Borsa, che cosa devono dimostrare gli editori? Di aver adottato tutte le precauzioni all’interno della loro azienda, cioè all’interno del giornale, della televisione o della radio, per impedire la commissione di questo reato di pubblicazione indebita di atti. Che cosa faranno per dimostrare che loro si sono premuniti e non sono responsabili di eventuali violazioni che commettano i loro giornalisti e i loro direttori? Licenzieranno i giornalisti e direttori che non voglio obbedire a questa legge.
In più, ogni volta che un giornalista verrà indagato per pubblicazione indebita di atti, la procura dovrà per leggere mandare la notifica all’Ordine dei Giornalisti che potrà sospendere il giornalista fino a tre mesi. Quindi ogni articolo che scrivi ti sospendono per tre mesi e tu per tre mesi non lavori. Fai quattro articoli e non lavori per un anno. Se l’Ordine ottempererà, ma bisogna vedere se avrà la possibilità di non ottemperare a questa sanzione disciplinare, perché l’ordine è tenuto a rispettare le leggi esistenti.
Voi capite che cosa è stato messo in piedi? È stato messo in piedi un meccanismo di regime – l’altra volta abbiamo parlato di prove tecniche di fascismo – qui siamo stati minimalisti. Qui non stanno facendo prove, lo stanno attuando. Un regime moderno. E per chi fosse nostalgico dei regimi passati, mandano anche l’esercito per le strade, perché si capisca cosa sta succedendo.
Io vi posso dire quello che ho scritto sull’Unità e cioè che io farò disobbedienza civile rispetto a questa legge. Farò obiezione di coscienza. Quindi tutti gli atti che mi capiteranno o che riuscirò a procurarmi – e che farò di tutto per procurarmi come sempre – li pubblicherò. E integrali, e nel contenuto e nel riassunto o come mi gira in quel momento, perché penso che questo sia il mio dovere, altrimenti dovrei cambiare mestiere.
Spero naturalmente che altri, ma sta ricevendo questo appello che abbiamo lanciato dall’Unità e dal blog voglioscendere, moltissime adesioni di moltissimi cronisti giudiziari, penso che bisognerà prepararsi a fare da cavie per essere anche eventualmente arrestati e poter impugnare davanti alla Corte Costituzionale, davanti alla Corte Europea di Giustizia, questa legge veramente infame.
Dopodichè speriamo di riuscire anche per via referendaria a cancellarla. Da questo punto di vista tutte le iniziative che si fanno in questo settore sono le benvenute. Segnalo, per esempio, quella del sito micromega.net, dove Furio Colombo, Giulietti, Pardi e altri invitano i leader dell’opposizione a manifestare.
Se i leader dell’opposizione non vorranno manifestare, cosa abbastanza probabile, bisognerà organizzarsi e quindi, Beppe preparati!
Voi sappiate che questa non è una legge contro i giornalisti, non è un legge sulle intercettazioni, è una legge contro di voi per impedirvi di sapere.
Al cittadino non far sapere quali sono i delitti del potere. Questo è lo slogan di questa legge infame. Passate parola. A lunedì."

A seguire lascio tutta una serie di link su cui potrete trovare tutte le informazioni riguardanti le intercettazioni. Quello che i Tg e giornali non ci diranno mai!

Prove tecniche di fascismo

E la privacy?

Quante sono? Quanto costano?

Marco Travaglio random

Saluti

mercoledì 10 dicembre 2008

Rai: al servizio del politico!


Il debutto di Villari: apro l'«istruttoria»
su Fazio
Gasparri: «Che tempo che fa» pro Pd, la Vigilanza intervenga. I democratici: trucchetto per legittimarla

ROMA — Festa dell'Immacolata, primo pomeriggio: le agenzie di stampa cominciano a battere una notizia non scontata. Titolazione eloquente: «Gasparri: Villari intervenga su abusi a " Che tempo fa" ». Seguono dichiarazioni schioppettanti e indignate del presidente dei senatori del Pdl, che è anche membro — dicono molto, molto ascoltato — della commissione di Vigilanza Rai (di cui Riccardo Villari, con un blitz della maggioranza, fu eletto presidente quando ancora era però un senatore del Pd: poi è scoppiata la bufera, Villari non s'è dimesso, il partito l'ha espulso ma, come si sa, lui — Villari appunto — continua imperterrito a restar seduto sulla poltrona di palazzo San Macuto). Ora torniamo a Gasparri. È piuttosto arrabbiato. Sentite: «Il Presidente Villari chiarisca a chi risponde Fazio: a Cappon o a Veltroni? Chiedo a Villari, presidente della commissione di Vigilanza, di sapere che regole siano in vigore alla Rai. Mi sembrava infatti d'aver capito che il direttore generale avesse stabilito che i politici non dovessero andare nei programmi di intrattenimento. Ma Fazio, a " Che tempo fa", su Rai Tre, invita chi vuole. Prima Veltroni. L'altra sera il presidente della Sardegna, Soru. Fazio, mi chiedo, risponde ai suoi padroni del Pd o a chi? Chiedo perciò a Villari interventi immediati contro gli abusi in atto».

Questa è la notizia. In Italia siamo abituati alle intromissioni politiche nel servizio pubblico. Lo gestiscono, lottizzano, spartiscono. Mettono e tolgono direttori e manager, pilotano l'informazione, fanno la linea guida dei Tg...

In un paese normale non dovrebbe essere il governo di turno a monitorare la Tv di Stato, ma bensì il contrario. In questa italietta che va a rotoli non c'è quasi più nulla di cui meravigliarsi. Neanche che un organo come quello della Vigilanza esista, perché in nessun altro paese c'è. Solo da noi! Sempre primi ad essere ultimi...


Ve lo ricordate il caso Villari? Era un senatore del PD che è riuscito a farsi eleggere con i voti del PDL... Dopo che Berlusconi gli "promise" qualcosa.
Di Pietro disse che era un corruttore politico e lo ribadì senza nessuna paura. Villari fu eletto anche con l'aiuto di Gasparri, che naturalmente sta già chiedendo il conto.

Anche questa faccenda fu un papocchio italiano molto comico, nel quale il PD e il PDL si dimostrarono immaturi per governare un paese. Ma la cosa ben peggiore è che si dimostrarono complementari...


Oggi Villari, che non ha voluto saperne di dare le dimissioni (e quando li stacchi dalle polrone a questi), lo si può benissimo considerare un amante del PDL che ha tradito il poco dignitoso PD.


L'intervento a gamba tesa di Gasparri a me indigna, perché la politica dovrebbe stare completamente fuori dalla tv pubblica e invece senza nessun pudore la violenta ripetutamente!


Saluti, incazzati.

martedì 9 dicembre 2008

Carlo Costantini per l'Abruzzo / Marco Travaglio (Passaparola)



Carlo Costantini è il candidato alla Presidenza della Regione Abruzzo per l'Idv. Scelto da Di Pietro e questa è una garanzia per il futuro...

Ve lo ricordate lo scandolo sulla sanità abruzzese? Bene successe che il governatore in forza dell'abruzzo fosse Ottaviano del Turco (esponente di centrosx) e naufragò nel momento che vennero a galla gli altarini su come funzionavano (ed erano gestiti) i rapporti politici/economici di quella regione (SANITOPOLI). Venne arrestato e la sua avventurà finì lì.

Da ricordare le memorabili parole dei Tg e giornali che davano tanto spazio all'esimio ex governatore e da ricordare le processioni dei vari politici, di tutti gli schieramenti tranne l'IDV, a casa di Del Turco per dare solidarietà ad un altro "perseguitato" dalla magistratura...


Ma niente paura, probabilmente Del Turco sarà ricandidato da qualche partito come parlamentare europeo il prossimo autunno. Perché in Italia dopo essere inquisito finisci nel parlamento italiano e se non c'è più posto in quello europeo...


Tutto questo schifo può cambiare, almeno in abruzzo, dando il voto a Carlo Costantini. Ha già capito come sarà il futuro ed usa egregiamente la Rete per farsi conoscere... La linea politica e il programma che espone sono chiari, limpidi e puliti... Se vince mi trasferisco in abruzzo!

http://www.carlocostantini.it/


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E come ogni settimana anche il Passaparola di Marco Travaglio che tratterà di giustizia; precisamente del caso Procure/De Magistris:



Saluti

sabato 6 dicembre 2008

Mariastella Gelmini su Youtube



Guardate un po' chi è sbarcato sul tubo!
La nostra incommensurabile ministro prestanome del decreto schifezza che ha firmato.

Già come presentazione mi sembra una presa di culo. In questi mesi non ha mai ascoltato nessuno, anzi... E lo vuole fare ora?


Dovreste, come ho fatto io, visitarla e lasciarle qualche commento in merito a tutte le porcate che sta facendo contro la scuola. Ma badate bene che i msg sono moderati, quindi potete ben capire il filtraggio che ne sarà fatto...

http://www.youtube.com/user/mariastellagelmini

Saluti, a lunedi.


P.S.- Lunedi dovrei ritornare stabilmente sul blog :-)

venerdì 5 dicembre 2008

I Roccaforte



Oggi uscirò dai canoni abituali di questo blog per parlarvi di musica. Precisamente di una realtà musicale molto interessante che ho iniziato a conoscere attraverso il mondo della blog sfera.

I frequantatori di questo sito probabilmente sanno bene di chi sto parlando, per gli altri, per chi ancora non dovesse conoscerli vi rimando al loro blog ----> Roccaforte.

E' una band musicale piemontese che fa musica rock. Ebbi modo di ascoltarli già tempo fa tramite il loro sito internet e la pagina youtube nel quale caricano i video dei concerti. Ma ho avuto un'occasione ancora migliore; gustarli tramite CD da loro offerto come regalo di natale a tutti i loro lettori, fans, amici.

Quando si dice che in Italia non c'è buona musica forse è perché non si cerca bene o forse anche lì comandano le lobby, non lo so, ma pur non essendo un critico musicale posso assicurarvi che la musica che ho sentito è di eccellente fattura.

Non credete alle mie parole? Allora andateli ad ascoltare da voi... :-)

www.roccaforte.it

http://www.youtube.com/user/sulere

Saluti


P.S.- Complimenti per la grafica del Cd. E' molto accattivante... E grazie ancora per il bellissimo regalo fatto:-)

giovedì 4 dicembre 2008

Complotto Contro De Magistris



Ve lo ricordate questo scandalo? CLICCA

La politica per insabbiare le proprie magagne puntò il suo sporco dito contro questo magistrato che ebbe solo la colpa di fare il proprio dovere. Riuscirono a tarpargli le ali, a trasferirlo e farlo passare come un persegutore politico.
Parallelamente un altro magistrato faceva la stessa fine in quei giorni, la Forleo, anche lei rea di aver toccato poteri forti; non solo politici ma anche economici/finanziari.

Questa immondizia fu creata in gran parte da quella sinistra che oggi bofonchia contro Berlusconi... Da che pulpito!!!

Il video parla dei nodi al pettine che stanno uscendo, sembra proprio che De Magistris più che un persegutore sia un perseguitato politico. Si parla addirittura di un complotto ordito ai suoi danni. Sono proprio curioso degli sviluppi, sempre che qualcuno non proverà ad insabbiare pure questo procedimento. Ma statene certi che ci proveranno...

Attendendo novità vi saluto.


P.S.-
Purtroppo in questo periodo non riesco a seguire i blog amici come vorrei. Riesco giusto a postare qualche articolo, cmq è un discorso passeggero... Mi ritroverete a rompere nei vostri lidi:-D

mercoledì 3 dicembre 2008

Internet, l'Italia di Eurostat sprofonda e retrocede


Roma - Quando si parla di accesso ad Internet e della sua diffusione nelle famiglie si è abituati da sempre a parlare, nel bene o nel male, di crescita e sviluppo: Eurostat invece ha pubblicato ieri dati secondo cui diminuiscono le famiglie italiane che dispongono di Internet.

In particolare, i dati dell'osservatorio europeo parlano di una percentuale di famiglie "internet-enabled" che è variata dal 40 al 43 per cento tra il 2006 e il 2007 e che è scesa dal 43 al 42 per cento nel 2008.

Le ragioni di un calo di questo genere, caso unico nei 27 paesi dell'Unione Europea monitorati da Eurostat, sono tutte da verificare. Si potrebbe ascrivere, ma si tratta di considerazioni su elementi che devono ancora essere valutati, ad una maggiore diffusione dell'accesso via telefonino: per quanto parziale, come testimoniano le cifre diffuse ieri da Doxa/Audiweb, aumenta il numero degli italiani connessi via mobile, e si tratta perlopiù di accessi di tipo "business".

Oltre alla tradizionale difficoltà culturale dell'Italia di sganciarsi dai media tradizionali e abbracciare la rete con l'entusiasmo che si intravede in altri paesi (in Francia l'accesso delle famiglie è salito tra il 2007 e il 2008 dal 49 al 62 per cento), a contribuire ad un dato negativo sul quale in queste ore si interrogano in tanti, potrebbe aver giocato anche il ritardo della diffusione di Internet nelle imprese. Se oggi la rete è finalmente distribuita nella grande maggioranza delle aziende, è oggi che può iniziare ad affermarsi il dato relativo all'utilizzo di Internet sul luogo di lavoro. Poter accedere alla rete dall'ufficio può spingere una fetta di utenza a rinunciare al costo di un abbonamento domestico alla rete.

Inutile dire, come suggerisce qualcuno in queste ore, che a giocare un ruolo potrebbero essere stati anche i campioni diversi e più ampi rispetto agli anni precedenti o le differenti metodologie di analisi. Ma, al di là di queste considerazioni, l'unica certezza che emerge è che
il digital divide dell'Italia col resto d'Europa va crescendo ed affermandosi anno dopo anno.

Le famiglie italiane con accesso ad Internet sono, come detto, al 42 per cento ma la media europea è al 60, e ci sono paesi partiti svantaggiati rispetto all'Italia che hanno già superato di gran lunga il dato italiano. Si pensi alla Lituania, che veleggia al 51 per cento, la Polonia, ora al 48, e persino la Spagna, che seppure con una crescita non particolarmente spiccata, vede Internet nel 51 per cento delle famiglie.

Non solo. Stando ai dati Eurostat la diffusione della banda larga in Italia è cresciuta considerevolmente tra il 2006 e il 2007, dal 16 al 25 per cento, mentre ha rallentato la crescita nell'anno successivo, portandosi all'attuale 31 per cento. Sebbene si tratti di un dato in crescita, la media europea è salita di più: oggi le famiglie europee con broad band sono il 48 per cento del totale. Il risultato di tutto questo è che non solo le famiglie italiane dispongono di "poca Internet", ma che anche quelle che dispongono di banda larga crescono meno di quanto avvenga nella maggior parte degli altri paesi dell'Unione.

Se ai primi posti delle classifiche Eurostat si trovano come sempre gli stati del nord Europa, Olanda, Norvegia e Danimarca in testa, colpisce come l'Italia sia indietro anche nell'uso "intensivo" della rete. I dati Eurostat riferiti alle attività svolte online dagli utenti, indicano che gli italiani non considerano il commercio elettronico, diffidano dell'internet banking, utilizzano poco i servizi della pubblica amministrazione e non approfittano della rete nemmeno per cercare un posto di lavoro.

La sensazione, osserva qualcuno in queste ore, è che, al di là dei numeri, ciò che emerge sia la profonda arretratezza culturale italiana, che spinge moltissimi ancora a rivolgersi ai media cartacei e alla televisione, trascurando la portata innovativa e l'afflato evoluzionistico apportato dalla rete. È il disinteresse per Internet ad alimentare queste classifiche, un divide digitale che è appunto, prima di tutto, un divide culturale.

Articolo preso da Punto-Informatico