sabato 31 gennaio 2009

L'attuale me stesso

Riflessione generata dai fatti di Guidonia

La mia pietà non è minimamente toccata dalle motivazioni che spinge certa gente a compiere determinati atti.

L'animo non tollerante mi porta a disprezzare questa feccia, a sperare che una vera giustizia possa svolgere quel desiderio che si allarga a macchia d'olio nella mia persona. Poi la disillusione della realtà, guidata dalla sue legge razionale
, riporta tutto a uno stato più equilibrato. Ma quel desiderio sopito non scompare, resta lì a guardia di una personalità contraddittoria.
Spesso mi sono chiesto se questo pensiero sia guidato dall'impeto degli eventi tragici sentiti o se invece fa parte della mia persona. Il tempo mi ha dato risposte.

Essenzialmente sono un razzista conscio di esserlo che sarebbe pronto ad assecondare idee e ideali estremi per la risoluzione, soggettiva, del problema. Perché a volte, ma solo a volte, l'obiettivo giustifica ogni mezzo e sacrificio.

"Eppure anche gli italiani compiono queste porcherie, anzi spesso sono fatte tra le mura domestiche."
Come se fosse una giustificazione per gli atti di questi animali venuti dalla disperazione - (Mi chiedo: in cerca di cosa?) - Potrei rispondere che mi bastano le porcate nostrane, senza quelle altrui.
Mi rendo conto che la base di valutazione tra me e queste persone parte da livelli differenti. Per loro ogni individuo è uguale e necessita della stessa dignità. Per me no.

Appoggio la Lega per le posizioni che tiene contro l'Islam, contro i musulmani ed extracomunitari in genere. Vorrei solo che tali parole si trasformassero in fatti reali. Per esempio quella sulla castrazione chimica la appoggio, anche se opterei per una castrazione vera con emasculatore e la possibilità, per chi lo voglia, di partecipare visivamente all'evento.

Sono favorevole anche alla pena di morte. Mettendo da parte gli errori giudiziari che hanno portato a condannare innocenti voglio soffermarmi sul principio di tale punizione. Il concetto è semplice; se come soggetto non sei recuparabile per amore della comunità è bene prodigarsi a una soluzione finale. E non pensate ad Hitler; è tutt'altra storia.

Sono curioso di sapere cosa ne pensa Cainos, il mio migliore amico, di questo articolo. Spesso siamo affini nei pensieri, a volte complementari e qualche volta distanti. La diversità fa parte della vita ma non per questo va sempre accettata e/o compresa. Però ultimamente mi sono reso conto di aver ammorbidito certi ideali e di essermi accostato anche ad altre idee perché nella vita ho imparato una cosa; non bisogna mai dare nulla per definitivo.

Augurandovi un buon fine settimana vi saluto affettuosamente.


Saluti

venerdì 30 gennaio 2009

L'informazione malata


Come successe per l'8 luglio quando ci fu la manifestazione di piazza Navona il trattamento mediatico non è per nulla cambiato. La tecnica è semplice: strumentalizzare le dichiarazioni di qualche esponente per sviare tutti i temi spinosi trattati.

A luglio toccò a Grillo e alla Guzzanti rei di aver "offeso" la Chiesa e il Presidente della Repubblica. Due giorni fa è toccato a Di Pietro per gli stessi motivi sopracitati; avrebbe offeso Napolitano! Ma non è vero e chi ha visto l'intervento può benissimo tirare proprie conclusioni.


Naturalmente tutti i partiti politici si sono compattati per dare solidarietà agli "offesi" e condannare gl'ingiuratori. Veltroni addirittura ha detto che il comportamento di Tonino è stato
"inqualificabile"! Anche da queste dichiarazioni si capisce la complementarità che ha con la maggioranza. Io dico che è una protesi mal riuscita di quella "grande" coalizione fatta di corruttori, mafiosi e p2isti che è il PDL.

Come al solito si fa polemica su queste stupidaggini e si trascurano i temi trattati: Lodo Alfano, Lodo intercettazioni, Lodo Consolo, Salva manager, l'inqualificabile intromissione di Alfano che entra nel merito di una sentenza. Il CSM, l'ANM, le dormite incredibili di Napolitano, le balle su Genchi... Quanta roba ci sarebbe e invece si parla di Napolitano per sviare il discorso!!! Svegliatevi italiani dormienti!


L'unico consiglio che posso darvi è di lasciare stare tg e giornali. Se volete capire cosa hanno detto cercate i video su youtube e fatevi da soli un'idea.
Oppure andate a fondo pagina di questo articolo per trovare una raccolta di tutti gli interventi.

Saluti


Ore 12:00: gli sviluppi sull'articolo "lettera aperta a Renato Soru" li trovate QUI.

giovedì 29 gennaio 2009

Lettera aperta a Renato Soru



Ragazzi ci riprovano in Sardegna. A fare cosa? Semplice; ad accaparrarsi la regione infarcendo la campagna elettorale di balle per vincere le elezioni regionali.
Vi ricorda niente quello che è successo in abruzzo lo scorso mese? Beh la tecnica è sempre quella!

Questa volta Byoblu alza il tiro e chiede di mandare e-mail a tutti gli organi di informazione italiani. In abruzzo l'iniziativa scosse l'opinione pubblica locale, ora proviamoci con quella nazionale...

Vi lascio il link del blog di Byoblu dove potrete trovare la e-mail già compilata con tutti gli indirizzi pronta per essere spedita.

Io l'ho già mandata. Ora fatelo anche voi e diffondete l'iniziativa.

Saluti


P.S.- Vi lascio i video della manifestazione di piazza Farnese svoltasi ieri 28 gennaio: 1 -- 2, 2/a, 2/b, 2/c --3 -- 4 -- 5, 5/a -- 6.

mercoledì 28 gennaio 2009

Intercettazioni a tempo


Stop alle intercettazioni,
è cocciuto Berlusconi
che non vuol qualcuno dica
che protegge qualche amica,

che il suo nom in qualche ascolto
in affari sia coinvolto
che non sembrino puliti,
che qualcuno, ahimé, lo additi

come tipo non ammodo.
Ed infatti il turpe lodo
dalla cella lo protegge,
lo fa uon fuor dalla legge,

ma il rispetto è un’altra cosa
e il figliol di mamma Rosa
al rispetto tiene assai.
“Intercettazioni mai

se non per gravi reati
con dieci anni sanzionati!”
Par che il Cavaliere aborra
mafia, ‘ndrangheta, camorra,

ma assai men la corruzione
per la qual chiede eccezione
ed il suo poter dispiega.
Ma nemmeno An e Lega

che gli fan sempre da palo
gli concedono il regalo,
anzi aggiungono reati
con men anni sanzionati.

Nel vedere la sua lista
contestata lo statista
meneghin cambia obiettivo:
“L’intercettator sia attivo

per un tempo limitato,
lungo s’è grave il reato,
mentre se il reato è lieve
l’intercettazion sia breve.”

Se intercettano lui stesso
tempo massimo concesso
di secondi ventisette
se descrive culi e tette

di ministre e deputate
o se parla di ammucchiate,
un minuto e tre secondi
s’è al telefono con Bondi,

sei secondi con Marcello,
il suo siculo fratello,
mentre se c’è il Cesarone
drastica la riduzione,

tre secondi non di più:
“Pronto, Cesare, sei tu?”
E lo stop giunge immediato,
il rispetto è assicurato.

Non capisce la macchietta
che la sola barzelletta
sugli ebrei di giorni fa
lo fa per l’eternità

tipo indegno di rispetto.
E saper deve il ducetto
che vuol fare lo statista
che il rispetto non si acquista.


By Carlo Cornaglia

martedì 27 gennaio 2009

Archivio Genchi: vero o FALSO / Passaparola


Nell’ottobre ‘96, dovendo giustificare con i rispettivi elettori l’inciucio della Bicamerale, destra e sinistra presero per buona la bufala del “cimicione” che Berlusconi disse di aver trovato nel suo studio e attribuì alle “procura deviate”. Poi si scoprì che era un ferrovecchio inutilizzabile, piazzato in casa sua da un amico del capo della sua security incaricato di “bonificargli” la reggia. Ma intanto la Bicamerale era nata e il cimicione-truffa aveva svolto la sua sporca funzione. Ora Al Tappone ci riprova con un’altra superballa, assecondato al solito dalla presunta opposizione e dai giornali: il presunto “scandalo” dell’“archivio Genchi”, che dovrebbe spianare la strada alla controriforma delle intercettazioni. Gioacchino Genchi è un funzionario di polizia, in aspettativa da anni, che collabora con la magistratura fin dai tempi di Falcone, ha fatto luce sulle stragi di mafia, ha risolto decine di omicidi insoluti e tuttora collabora con varie Procure in indagini su malaffari, mafioserie e fatti di sangue. Che fa Genchi: intercetta? No, non ha mai intercettato nessuno. Dunque, qualunque cosa si voglia sostenere sulla sua attività, non ha alcun legame con la legge anti-intercettazioni. Che fa allora Genchi? I magistrati,secondo la legge, dispongono intercettazioni e acquisizioni di tabulati telefonici. Poi li passano al consulente tecnico, che li “incrocia” grazie a software sofisticati e relaziona sui contatti telefonici fra indagati intercettati e non indagati. Genchi l’ha fatto anche nelle indagini di De Magistris, prima che fossero scippate al titolare. Tutte le cifre che si leggono sui giornali e i commenti dei politici (compreso l’ineffabile presidente del Copasir Francesco Rutelli, amico dell’indagato n.1 di “Why Not”, Antonio Saladino) sono falsi o manipolati o frutto di crassa ignoranza. Chi si scandalizza per le “migliaia di telefoni controllati per conto di De Magistris”, chi strilla perché fra quei numeri ci sono quelli di “molti non indagati”, di parlamentari non intercettabili, di agenti segreti, non sa quel che dice. O mente sapendo di mentire. Per conto di De Magistris, Genchi ha trattato 730 utenze, appartenenti a un numero molto inferiore di persone (ciascuna usa più telefoni e più schede): fra queste ci sono decine di indagati e centinaia di non indagati. Com’è inevitabile, visto che i tabulati indicano chi chiama chi, chi viene chiamato da chi, e da dove, e a che ora, ma non il contenuto della conversazione. E ciascun indagato parla con decine di non indagati. Nessuno può sapere chi sono queste persone (onorevoli? agenti segreti? papi?), finchè non si risale al titolare dell’utenza. Solo dopo, se l’utente è coperto da immunità o altri privilegi, si provvede a fermarsi o a chiedere il permesso. In ogni caso è impossibile violare segreti di Stato leggendo il tabulato di una spia (non si sa cosa dice), né intercettandola: la legge vieta a militari e agenti segreti di “trattare al telefono argomenti classificati”. Se uno 007 parla al telefono di segreti di Stato, è lui a violare la legge, non chi lo ascolta.

voglioscendere.it

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L'appuntamento settimanale con il Passaparla di Marco Travaglio che questa settimana parla di INTERCETTAZIONI TELEFONICHE e del "caso" Genchi. Qui potete trovare il testo del video.



Saluti

lunedì 26 gennaio 2009

Roma: 28 gennaio ore 9:00 piazza Farnese



Pubblico volentieri l'appello di Sonia Alfano che riassume brevemente perché il 28 gennaio, per chi può, bisogna andare in piazza a far sentire quanto è forte la voce di protesta contro questo governo e anche contro l'inesistente opposizione.

Spero vivamente che sia un appello raccolto dai più e che possa coinvolgere tanti cittadini ignari da tutto ciò che ci sta succedendo. Ignari perché vincolati a una informazione inesistente che ormai è diventata una squallida cassa di risonanza governativa.

Sto vedendo da un po' di tempo molti servizi e trasmissioni tv incentrati sulla giustizia, tutti fatti subdolamente per orientare la cittadinanza alla tanto conclamata Riforma della Giustizia. Dai festeggiamenti per i 90 anni di Andreotti a Porta a Porta dove lo slogan finale era sparare contro la magistratura alle trasmissioni che trattano di errori giudiziari (sia su Rai che Mediaset), dove la finalità era medesima: screditare pm e magistratura. Per non parlare dei servizi sui Tg: "incelofanati" da notizia con lo scopo di impallinare i mal costumi delle nostre toghe.

Partecipate e soprattutto diffondete...

I Silenti

Saluti

sabato 24 gennaio 2009

ANM: Associazione Nazionale Magistrati


Voglio riportare la lettere di Gabriella Nuzzi, Pm di Salerno trasferita dal CSM su pressioni del ministro della giustizia Alfano.
Probabilmente l'inchiesta avviata da De magistris (Why Not) è bollente altrimenti non si spiegherebbe una così ripetuta intromissione politica. Iniziò con il governo di centro sx con l'allora ministro Mastella e oggi conclusa dal il ministro del PDL Alfano.

Quell'inchiesta è stata come un un traliccio elettrico con la sbarra MORTE! Chi tocca muore.
Hanno cacciato il magistrato De Magistris, la collega Forleo rea di avergli portato solidarietà, il giornalista Vulpio che si occupava del caso, i tre Pm di salerno che avevano scoperto un complotto ai danni di De Magistris... Non dimenticando che il tribunale del riesame ha smentito clamorosamente il CSM in quanto ha stabilito che la procedura adottata dai Pm di Salerno è stata impeccabile. Stessa cosa non si può dire dei colleghi di Catanzaro che hanno violato le regole in quanto non potevano a loro volta aprire una indagine contro i Pm di Salerno. Avrebbero dovuto sporgere denuncia alla procura competente, cioè Napoli! Cosa mai fatta!


Ora pubblico la lettera di Gabriella Nuzzi, che ha annunciato le dimissioni dal sindacato delle toghe, che inopportunamente si è schierato a favore del ministro e del CSM.

Alla Associazione Nazionale Magistrati - Roma

"Signor Presidente,
Le comunico, con questa mia, l’irrevocabile decisione di lasciare l’Associazione Nazionale Magistrati.
Il plauso da Lei pubblicamente reso all’ingiustizia subita, per mano politica, da noi Magistrati della Procura della Repubblica di Salerno è per me insopportabilmente oltraggioso.
Oltraggioso per la mia dignità di Persona e di essere Magistrato.
Sono stata, nel generale vile silenzio, pubblicamente ingiuriata; incolpata di ignoranza, negligenza, spregiudicatezza, assenza del senso delle istituzioni; infine, allontanata dalla mia sede e privata delle funzioni inquirenti, così, in un battito di ciglia, sulla base del nulla giuridico e di un processo sommario.

Per bocca sua e dei suoi amici e colleghi, la posizione dell’Associazione era già nota, sin dall’inizio.

Quale la colpa? Avere, contrariamente alla profusa apparenza, doverosamente adottato ed eseguito atti giudiziari legittimi e necessari, tali ritenuti nelle sedi giurisdizionali competenti.
Avere risposto ad istanze di verità e di giustizia. Avere accertato una sconcertante realtà che, però, doveva rimanere occultata.

Né lei, né alcuno dei componenti dell’associazione che oggi degnamente rappresenta ha sentito l’esigenza di capire e spiegare ciò che è davvero accaduto, la gravità e drammaticità di una vicenda che chiama a riflessioni profonde l’intera Magistratura, sul suo passato, su ciò che è, sul suo futuro; e non certo nell’interesse personale del singolo o del suo sponsor associativo, ma in forza di una superiore ragione ideale, che è – o dovrebbe essere – costantemente e perennemente viva nella coscienza di ogni Magistrato: la ricerca della verità.

Più facile far finta di credere alla menzogna: il conflitto, la guerra tra Procure, la isolata follia di “schegge impazzite”.
Il disordine desta scandalo: immediatamente va sedato e severamente punito.
Il popolo saprà che è giusto così.
E il sacrificio di pochi varrà la Ragion di Stato.

L’Associazione non intende entrare nel merito. Chiuso.

Nel dolore di questi giorni, Signor Presidente, il mio pensiero corre alle solenni parole che da Lei (secondo quanto riportato dalla stampa) sarebbero state pubblicamente pronunciate pochi attimi dopo l’esemplare “condanna”: “Il sistema dimostra di avere gli anticorpi”.

Dunque, il sistema, ancora una volta, ha dimostrato di saper funzionare.

Mi chiedo, allora, inquieta, a quale “sistema” Lei faccia riferimento.
Quale il “sistema” di cui si sente così orgogliosamente rappresentante e garante.

Un “sistema” che non è in grado di assicurare l’osservanza minima delle regole del vivere civile, l’applicazione e l’esecuzione delle pene?
Un “sistema” in cui vana è resa anche l’affermazione giurisdizionale dei fondamentali diritti dell’essere umano; ove le istanze dei più deboli sono oppresse e calpestato il dolore di chi ancora piange le vittime di sangue?
Un “sistema” in cui l’impegno e il sacrificio silente dei singoli è schiacciato dal peso di una macchina infernale, dagli ingranaggi vetusti ed ormai irrimediabilmente inceppati?
Un “sistema” asservito agli interessi del potere, nel quale è più conveniente rinchiudere la verità in polverosi cassetti e continuare a costellare la carriera di brillanti successi?

Mi dica, Signor Presidente, quali sarebbero gli anticorpi che esso è in grado di generare? Punizioni esemplari a chi è ligio e coraggioso e impunità a chi palesemente delinque?

E quali i virus?

E mi spieghi, ancora, quale sarebbe “il modello di magistrato adeguato al ruolo costituzionale e alla rilevanza degli interessi coinvolti dall’esercizio della giurisdizione” che l’Associazione intenderebbe promuovere?

Ora, il “sistema” che io vedo non è affatto in grado di saper funzionare.
Al contrario, esso è malato, moribondo, affetto da un cancro incurabile, che lo condurrà inesorabilmente alla morte.
E io non voglio farne parte, perché sono viva e voglio costruire qualcosa di buono per i nostri figli.
Ho giurato fedeltà al solo Ordine Giudiziario e allo Stato della Repubblica Italiana.

La repentina violenza con la quale, in risposta ad un gradimento politico, si è sommariamente decisa la privazione delle funzioni inquirenti e l’allontanamento da inchieste in pieno svolgimento nei confronti di Magistrati che hanno solo adempiuto ai propri doveri, rende, francamente, assai sconcertanti i vostri stanchi e vuoti proclami, ormai recitati solo a voi stessi, come in uno specchio spaccato.

Mentre siete distratti dalla visione di qualche accattivante miraggio, faccio un fischio e vi dico che qui sono in gioco i principi dell’autonomia e dell’indipendenza della Giurisdizione. Non gli orticelli privati.

Non vale mai la pena calpestare e lasciar calpestare la dignità degli esseri umani.

Per quanto mi riguarda, so che saprò adempiere con la stessa forza, onestà e professionalità anche funzioni diverse da quelle che mi sono state ingiustamente strappate, nel rispetto assoluto, come sempre, dei principi costituzionali, primo tra tutti quello per cui la Legge deve essere eguale per deboli e potenti.
So di avere accanto le coscienze forti e pure di chi ancora oggi, nonostante tutto, crede e combatte quotidianamente per l’affermazione della legalità.
Ed è per essa che continuerò sempre ad amare ed onorare profondamente questo lavoro.

Signor Presidente, continui a rappresentare se stesso e questa Associazione.
Io preferisco rappresentarmi da sola".

Dott.ssa Gabriella NUZZI
Magistrato

Saluti


P.S.- Continua l'inchiesta di Byoblu sui 16 miliardi promessi (e mai arrivati) alla regione abruzzo da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi.

giovedì 22 gennaio 2009

Abruzzo24ore.tv assillata dall'informazione libera



Mi sembrava giusto continuare a dare risalto a questa notizia, che sta prendendo svolte interessanti.
Le riflessioni portate da Messora all'interno del video sono condivisibili, almeno da me, in quanto l'informazione ufficiale dovrebbe farsi carico dei problemi della cittadinanza con l'arma che può e deve usare: informare!
Un uomo informato difficilmente si lascerà prendere in giro da chi cerca di vendergli fumo. L'informazione ha proprio quel compito, agitare l'aria in modo da creare piccole turbine di vento che sgomberino l'area dal fumo creatosi... Se realmente del fumo c'è!

Questa situazione mi sembra paradossale nella sua semplicità. Berlusconi ha promesso 16 miliardi da investire sulla Regione abruzzo e dopo 2 giorni, quando il CIPE si è riunito, si è scoperto che di quei 16 miliardi non c'era neanche l'ombra, neanche un cent. Particolare della faccenda: in quei due giorni ci sono state le elezioni per eleggere il governatore dell'abruzzo e ha vinto il candidato del PDL Gianni Chiodi.


La semplice domanda: dove sono finiti i soldi? Se sono spariti, in 2 giorni, perché? Cosa è successo? Mi sembrano domande pertinenti alle quali ogni buon politico dovrebbe rispondere specie se con quella promessa ci ha vinto le elezioni.

Io, insieme a voi, attendo ulteriori sviluppi e quando ce ne saranno mi prodigherò ad informarvi.

http://www.byoblu.com/

Saluti

martedì 20 gennaio 2009

Invia una e-mail a Gianni Chiodi!



Mi voglio fare carico di una notizia che sta diffondendo in Rete Claudio Messora, conosciuti ai più come Byoblu.
Riguarda il neo governatore dell'abruzzo Gianni Chiodi eletto in forza al PDL. Quest'ultimo dovrebbe rispondere pubblicamente a delle dichiarazioni fatte, e da lui assecondate, da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale in abruzzo.

La storia è presto detta; Berlusconi in campagna elettorale ha convinto la cittadinanza abruzzese a votare Chiodi promettendo una "valangata" di miliardi da investire nella regione abruzzo. Peccato che alla successiva riunione del CIPE non è stato stanziato neanche un cent per la regione abruzzo. CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO-ARTICOLO

Byoblu ha fatto un video chiedendo a Gianni Chiodi di spiegare dove sono i soldi promessi. Il neo governatore si sta rifiutando di rispondere e quindi entriamo in gioco noi, cittadini di buona volontà.
Come?
Mandando delle e-mail di sollecitazione a Chiodi e agli organi di informazione abruzzese.


Manda una e-mail a:


Includi anche:


Se non volete copiare tutto potete andare direttamente nel suo blog, dove c'è già una e-mail compilata con tutti gli indirizzi e numeri telefonici. Basta solo spedirla. IL BLOG DI BYOBLU

Io l'ho già mandata e ho condiviso il video su youtube, ora tocca a voi. Mi raccomando collaborate!

Saluti


P.S.- Come ogni martedi, il Passaparola di Marco Travaglio che potete trovare a questo link con allegato il testo.

P.P.S.- Qui potete trovare un articolo molto utile di Antonio Di Pietro che tratta della questione intercettazioni telefoniche.

lunedì 19 gennaio 2009

Due cuori e una capanna


Mentre nasce il Pdl
ne sentiamo delle belle
fra Gianfranco e Berlusconi
che fan come quei coglioni

che il Pd hanno fondato,
ogni giorno han litigato.
Quel che a destra si registra
chiederebbe una sinistra

in formato vecchio stile:
senza troppi baciapile,
una classe dirigente
buona, se non eccellente,

con un po’ di comprendonio,
senza sogni nuovo conio,
senza ignobili cacicchi,
senza avvisi, senza ammicchi,

senza agguati e coltellate.
La sinistra delle fate,
ben diversa, ebbene sì,
da quest’orrido Pd.

Perché a destra c’è maretta,
il premier, Gianfranco e Letta
stan fra loro discutendo
di quel neo partito orrendo

che si chiama Pdl
e gli aennini, anime belle,
incominciano a temere
che li freghi il Cavaliere,

che, è ben noto a tutti quanti,
ne ha fottuti proprio tanti,
cominciando da D’Alema,
che non fu arduo problema,

proseguendo con Veltroni
e con altri creduloni,
da Mastella al rospo Dini,
a caltagiron Casini,

a Brambilla, la rampante,
dalla chioma fiammeggiante.
Ora è il turno di Gianfranco
che si troverà al suo fianco

nel nuovissimo partito.
Tenta un flebile ruggito:
vuole avere garanzie,
vuole regole, alchimie,

vuole organi, statuto,
non vuol diventar forzuto,
un Cicchitto, un Giovanardi,
che di lingua son gagliardi

ma non contan proprio niente
od un Bondi reverente,
per gli inchini in due piegato
od un nano diventato

del partito la macchietta
o la bella prediletta
dalle qualità nascoste.
Fini vuol delle risposte

su road map, organigrammi,
sulle regole, i programmi,
su congressi ed assemblee.
E’ ancorato a vecchie idee,

a modelli alquanto triti,
che, se assembli due partiti,
passan in cavalleria.
O vien fuor la porcheria

ch’è venuta col Pd
o, con un fatto così,
come Silvio Berlusconi,
non esistono illusioni,

il più debole scompare
e il più forte fa l’affare.
Certo poi litigheranno,
forse si divideranno,

senza che capiti nulla,
col Pd già morto in culla
che l’opposizion non fa,
Silvio premier resterà,

con la sua Carfagna al fianco.
La battaglia di Gianfranco
vede il boss sempre vincente,
come in ogni precedente?

“No, è Gianfranco che ha trionfato!
Silvio non sarà acclamato,
bensì eletto dal congresso…”
Però, Fini, mica fesso!

By Carlo Cornaglia


sabato 17 gennaio 2009

Guerra israelo - palestinese? C'è chi ringrazia...


In questi giorni l'intera informazione si è catapultata sull'infinita guerra israelo - palestinese. La vicenda è ciclica, si riapre inesorabilmente ogni tot di tempo perché i problemi di quella terra sono difficilmente superabili se entrambe le parti non rinunciano a qualcosa.
L'informazione si nutre di questi fatti, ne trae linfa vitale riuscendo a rendere remunerativa la guerra e la morte. L'Italia ringrazia.


Questa enorme onda mediatica che sta invadendo le nostre tv non fa altro che mettere in ombra dei problemi che dovremmo sentire più vicini.
Il nostro emerito governo sta sfruttando questa empasse per lavorare più pacificamente sugli obiettivi che si è prefissato;
La Riforma della Giustizia, la modifica della Costituzione. Nella seconda elencata il lavoro deve essere silenzioso e soprattutto passare inosservato, perché il PDL da solo non può cambiare la Costituzione senza l'appoggio di una parte di opposizione. Che fra l'altro è già orientata a questa idea, ma con un lavoro di convincimento fatto all'ombra potrebbe risultare ben più veloce dei tempi prefissati.

Anche in Rete la scia israelo - palestinese sta lasciando il segno. Gli articoli, i blog ed editoriali convergono quasi univocamente verso questa infinita guerra. Ne è stato colpito involontariamente anche Marco Travaglio, per delle e-mail di oltre 2 anni fa e per un editoriale sull'Unità del 1999 dove privatamente (sempre che le e-mail non siano state modificate) si schierava a favore della causa israeliana. Nei suoi blog non si parla di altro, come se avesse espresso un pensiero in questi giorni invece che anni fa. E' vero che Travaglio è persona seria e coerente e probabilmente oggi la pensa come allora, ma forse andrebbe analizzato il contesto, il tempo e il modo in cui ha esternato queste idee.
Annozero, una delle poche trasmissione serie rimaste, ha fatto la stessa cosa. Allora mi chiedo: se non ci pensano queste persone (tranne l'intro di Travaglio) a sputtanare le innumerevoli fregature che ci propinano i nostri governanti, chi ci pensa?

Di sicuro non Berlusconi, che anzi ringrazia. Di sicuro non Veltroni, che sonnecchiata beatamente.


Saluti

venerdì 16 gennaio 2009

Social Card: grande bufala!



Estratto di "Mi manda raitre", in cui si denuncia la bufala berlusco-tremontiana della Social Card.
Gli ospiti in studio denunciano drammaticamente il fatto di aver avuto problemi per credito zero (oltre all'umiliazione di dover restituire la merce), nonostante la scheda fosse stata attivata, e le difficoltà dovute alla burocrazia, all'assistenza inesistente affidata ad alcuni call center sovraccarichi di richieste e all'inefficienza assoluta delle POSTE ITALIANE e INPS (notate nel pezzo finale come si scaricano indecorosamente il barile!).

Qualcuno in tempi non sospetti disse che era una perfetta bufala. Una delle tante fatte per buttare fumo negli occhi degli italiani da usare poi come slogan. Il tempo è spesso galantuomo e prima o poi i nodi vengono al pettine.

Immaginatevi un povero anziano che per avere queste 40 € deve passare una burocrazia immonda, perché sappiamo in Italia come funziona malgrado il ministro Brunetta dice che le cose, con la sua cura anti fannulloni, stanno migliorando. Mente sapendo di mentire.

Immaginate anche l'umiliazione di dover andare in punti convenzionati (quali?) e pagare con questa social-card... Mio nonno ne avrebbe diritto, ma orgoglioso com'è neanche si è sognato di ritirarla.

Alla fine abbiamo pure scoperto che non sono cariche. Perché non ce lo dicono? State certi che Berlusconi nella prossima campagna elettorale porterà in palmo di mano questa "magnifica" idea: <<noi aiutiamo anche le classi più disagiate>> e molti, non avendo sentito riscontri negativi, gli crederanno pure.

Saluti

Ore 16.00: controllando il blog di Antonio Di Pietro notavo che parlavano proprio della Social Card. Bella coincidenza. Riporto il link dell'articolo molto ricco di informazioni. CLICCA

mercoledì 14 gennaio 2009

Per il diritto alla vita



Premetto che in questo campo sono molto ignorante. Quindi preferisco riportare questo video articolo senza entrare nel merito della questione, in quanto non ho gli strumenti per un pensiero da specialista.

Quello che posso dare è un parere da ignorante e se le cose stanno come dice Di Pietro la sua idea è condivisibile.
Mi rifaccio al suo appello; cioè sapere cosa ne pensa la gente quindi vi giro questa domanda e vi chiedo: cosa ne pensate?

Saluti


P.S.-
QUI il testo per chi non può visualizzare il video-articolo.

martedì 13 gennaio 2009

Nuovo arrivo / Passaparola di Marco Travaglio


Oggi sono andato a prelevare il cagnolino che nei giorni scorsi ero andato a vedere. Mia figlia voleva un cane e quindi, una volta deciso di penderlo, mi è sembrato giusto cercarlo in qualche canile, che sono pieni di queste povere bestiole.

E' un piccolo bastardino che dovrebbe avere 2 anni, dolcissimo e devo dire... Bellissimo. Sono andato a prenderlo, l'ho lavato e da oggi un cagnolino avrà una casetta più confortevole del posto dove stava. Anche se, devo ammettere, quel canile tratta davvero bene i suoi ospiti.

La storia di questa bestiolina (5 kg di bellezza) è delle più tristi. E' stata abbandonata insieme alla sua cucciolata. Erano 5... Ma 4 purtroppo sono morti dal freddo e solo uno dei cuccioli si è salvato. Anche lui fortunatamente ha trovato casa.

Non mi esprimo su chi li ha abbandonati, non merita neanche un accidente.


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Come sempre il Passaparola di Marco Travaglio; guardate l'articolo che è davvero interessante.


Per chi non può vedere il video QUI il testo.

Saluti

lunedì 12 gennaio 2009

Alitalia: grande presa in giro!



Piano piano sta uscendo tutto il marcio che Berlusconi (e gli amici del PD) ha cercato di trasformare in oro.

Ve lo ricordate, a primavera, quando si opponeva alla vendita dei francesi ventilando l'italianità della compagnia di bandiera; dicendo che aveva una cordata di imprenditori pronta ad acquisire il pacchetto Alitalia al posto di AirFrance? (Quest'ultima l'avrebbe incorporata con annessi i debiti).

Quello fu il colpo per acquisire consenso mediatico (attraverso i suoi organi di informazione) e per dare il pacchetto Alitalia a questi fantomatici imprenditori, molti dei quali inquisiti e condannati in precedenti processi.

Alitalia fu successivamente scorporata e suddivisa in 2 compagnie. Quella buona, in cui rientravano utili e pezzi pregiati, la quale fu affidata ai companeros della Cai e quella cattiva (Bad-Company) che fu messa a carico dei cittadini. Insomma a noi hanno lasciato i debiti da pagare... E per non fare torto a nessuno fu fatta una legge Salva Manager che avrebbe garantito agli amici della Cai zero rischi penali ed amministrativi.

Oggi la situazione è ulteriormente peggiorata. La Cai con i pezzi pregiati di Alitalia c'è sempre, i debiti sono sempre a carico degli italiani ma la novità è AirFrance. Tanto osteggiata come icona della non italianizzazione della nostra compagnia di bandiera che, guarda caso, è entrata a far parte della quota azionaria della società.
Vedrete che fra qualche anno, se non prima, quando i companeros facente parte di Cai avranno ben bene guadagnato e speculato sul titolo cederanno la loro quota ad AirFrance che ne andrà a detenere l'intero pacchetto... E l'italianizzazione tanto difesa da Berlusconi?
In tutto questo va dato un premio speciale al PD, che si è sempre prodigato a dare una mano al PDL... Forse perché in questa faccenda i loro uomini sono pieni di conflitti di interesse e storie poco chiare?

Saluti


P.S.- Il testo del video lo trovate QUI.

sabato 10 gennaio 2009

Il Canone Rai


Prendendo spunto da un articolo di Beppe Grillo mi è ritornato alla mente un vecchio pensiero di anni; perché pagare il Canone Rai?
Ve lo chiedo sinceramente; ma voi trovate differenze fra le tre reti Rai e quelle Mediaset? Io no!

E' la stessa pappa fatta di veline, programmini idioti, giornalisti di regime e pubblicità a valanga. Se dovessi salvare qualche programma farei fatica; Annozero, Quark, Report e poi?
Ma questi sono pensieri personali perché ognuno di noi sceglie soggettivamente ciò che gli piace o no, però ci sono dei fatti inconfutabili che sarebbe bene prendere in considerazione: il servizio pubblico offerto dovrebbe essere equo, giusto, sopra le parti... Lo è?

La politica lottizza la Rai da anni, la monta e smonta come più le piace e come meglio crede. Mette i propri alfieri nelle poltrone di comando che a sua volta la sommergono di soldatini pronti a votarsi alla causa del potente di turno.
Sarò catastrofico nel giudizio ma preferisco non avere nulla se l'alternativa è questa Rai . Ma poi i clienterismi politici dove potrebbero piazzare i tanti amici e parenti? Gente come Vespa dove potrebbe fare certi scadenti programmi? Mica penserete che se li accolli tutti Mediaset...

Vogliono il Canone? Allora dimezzino la pubblicità e mettano almeno 1 canale senza pubblicità (sarebbe meglio due) e soprattutto che sia fuori dalle cappe politiche! E se non vogliono perdere le pubblicità che aboliscano il Canone... Tanto di statale, a parte le lottizzazioni politiche, non ha più nulla!

Per chi volesse dare disdetta al Canone Rai lascio le istruzioni prese dal blog di Beppe Grillo:

Le istruzioni :

- Prendere il libretto senza strapparlo in mille pezzi


- Copiare il numero di ruolo dal libretto di abbonamento alla televisione. In assenza chiedere un duplicato con raccomandata A.R. all'indirizzo abbonamenti TV (1° ufficio entrate Torino - S.A.T. Sportello Abbonamenti Tv - Casella Postale 22 - 10121 Torino)


- Non avere pendenze come arretrati o multe


- Versare 5,16 euro con vaglia postale, specificando nella causale del versamento "
per disdetta canone numero di ruolo" (scrivere il proprio numero di ruolo)". Beneficiario del versamento: S.A.T. casella postale 22, 10121 TORINO; l'agenzia di pagamento: TORINO VAGLIA E RISPARMI

- Staccare dal libretto la cartolina "d", (la "b" se il libretto è recente) intitolata "
denuncia di cessazione dell'abbonamento tv". Barrare la casella 2 che ha la richiesta di suggellamento e compilare gli spazi segnati riportando numero del vaglia e data del versamento

- Nello spazio sottostante vi è lo spazio per per la data di spedizione della cartolina: va riportata e apposta la propria firma. Sul retro della cartolina riportare nome, cognome e indirizzo del titolare che intende disdire. Correggere eventualmente il vecchio indirizzo URAR TV in S.A.T.


- In mancanza della cartolina per la denuncia di cessazione dell'abbonamento, usare la cartolina per le comunicazioni generiche e scrivere:

"Il sottoscritto (nome, cognome, indirizzo) chiede la cessazione del Canone TV e chiede di far suggellare il televisore (numero di ruolo:...) a colori detenuto presso la propria abitazione. A tale scopo ha corrisposto l'importo di 5,16 euro a mezzo vaglia postale n.... del.../.../... sul quale ha indicato il numero di ruolo dell'abbonamento"
Fare una fotocopia della cartolina (davanti e dietro). L'originale della cartolina va spedito con raccomandata ricevuta ritorno all'indirizzo già stampato.

- Attendere il ritorno della ricevuta di ritorno


- Spedire con raccomandata A.R. all'indirizzo del S.A.T. il libretto di abbonamento originale completo con tutto quanto contenuto, tenendo a casa le ricevute dei pagamenti degli ultimi 10 anni (o da quando si è abbonati).


La disdetta va completata entro il 30 novembre 2009. A fronte di quanto sopra, la RAI potrà rispondere richiedendo i vostri dati anagrafici (ancora?), la marca dell'apparecchio da suggellare e dove si trova.

Vi lascio anche un sito interessante, nel quale, se interessati, potrete trovare ulteriori consigli ed aiuti: www.associttadini.org

Saluti


P.S.- Vi ricordo che: Il regio decreto del 1938 impone il pagamento del canone a “chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. Questo significa che anche chi non ha più il televisore, ma vede i programmi attraverso computer e tvfonini, è obbligato a pagare il canone della RAI. L'unica soluzione per non pagarlo più è fare una disdetta legale!

mercoledì 7 gennaio 2009

Marco Travaglio: le verità non detta da Canale 5 su Bettino Craxi



Quella trasmissione tv passata in seconda serata nelle reti Mediaset l'ho guardata. Sapevo a cosa sarei andato incontro e proprio per quello mi sono animato di coraggio e ho deciso di guardarla.

La demagogia e opportunismo si sono spinti fino a limiti che non avevo preso in considerazione.
E' da anni che certa politica e certo giornalismo cercano di nascondere ciò che è stato Bettino Craxi per noi italiani dandone un'immagine pulita, quasi miracolosa. Si chiama revisionismo storico, nel nostro caso con un'accezione negativa.
Un po' come quegli storici che negano sia esistito l'Olocausto.

Potete guardare il video di Marco Travaglio e porvi i leciti dubbi su come è manipolata la nostra informazione tv. Fortunatamente per i detrattori c'è la Rete, strumento disponibile per confutare certe tesi.

Per chi non può vedere il video lascio il link del testo completo.

Saluti

martedì 6 gennaio 2009

Riforma della Giustizia


Il sindaco è stato arrestato, l’onorevole è stato iscritto nel registro degli indagati, il ministro è stato intercettato.
Ci vuole una riforma della giustizia. Subito.
Il tribunale della libertà ha deciso che il sindaco (che ha dato le dimissioni) non potrà commettere altri reati di corruzione, motivo per il quale il GIP lo aveva arrestato; e quindi lo scarcera.
Dunque il sindaco è
innocente, il PM (e il GIP) un persecutore.
Ci vuole una riforma della giustizia. Subito.
Il tribunale ha condannato l’onorevole per favoreggiamento semplice mentre il PM aveva chiesto la condanna per favoreggiamento di mafiosi. Il PM ha commesso un grave errore e l’onorevole è
stato ingiustamente perseguitato.
Ci vuole un riforma della giustizia. Subito.
La corte d’appello ha deciso che onorevoli e ministri sono responsabili di corruzione, turbativa d’asta, concussione e favoreggiamento; però ha escluso l’associazione a delinquere. Non avevano progettato di dedicarsi in pianta stabile al malaffare, vi si dedicavano quando capitava. Sono stati perseguitati da una magistratura politicizzata.
Ci vuole una riforma. Subito.

A leggere i giornali e guardare le televisioni sembra che i giudici non facciano altro che processare i politici. Purtroppo non è vero. Sarebbe bello che il malaffare politico venisse effettivamente scoperto, tutto, e sanzionato. Ma più che la punta dell’iceberg non si riesce a trovare. Per il resto del tempo, per il 99 % del tempo, i giudici si occupano di un altro tipo di delinquenti, quelli comuni, i ladri, i rapinatori, gli spacciatori di droga, gli assassini. Si occuperebbero anche di delinquenti border line, gli evasori fiscali, i falsificatori di bilancio, i bancarottieri; ma questi spesso appartengono all’altra categoria di delinquenti, quella dei politici, e allora la legge è congegnata in modo che questi processi non si riescano a fare.

Sicché i giudici si occupano prevalentemente di delinquenti comuni. Li perquisiscono, li pedinano, li intercettano, li arrestano, li processano. Talvolta li condannano, talaltra no. Talvolta il PM chiede al GIP di arrestare quel rapinatore che è stato riconosciuto da tre testimoni mentre un quarto ha avuto dei dubbi; e il GIP non lo arresta perché, dice, le prove della sua colpevolezza non sono poi così sicure. Talvolta dalle intercettazioni si scopre che ci sono altri delinquenti che prima non si conoscevano; e quindi il PM chiede al GIP di arrestarli e il GIP emette il suo bravo provvedimento di cattura. Talvolta il PM chiede al tribunale una condanna a 10 anni per associazione a delinquere e una quindicina di episodi di spaccio; e il tribunale condanna a 5 anni per 10 episodi di spaccio e assolve per l’associazione a delinquere. Talvolta addirittura il PM chiede l’assoluzione: non ci sono prove sufficienti signor giudice; e il giudice assolve.

Tutto questo succede centinaia di volte al giorno in centinaia di tribunali, di corti d’appello, di procure: si chiama amministrazione della giustizia; funziona così. I giudici studiano le carte, interrogano i testimoni, fanno perizie, ascoltano telefoni, insomma fanno il loro lavoro. E poi decidono. E speriamo che decidano bene, come in genere fanno. Qualche volta decidono male, si sbagliano; e il sistema (l’appello, la cassazione, il tribunale della libertà) prova a controllare gli errori. Magari poi il primo giudice non aveva sbagliato, anzi aveva proprio ragione, e sbaglia il secondo. Ma va bene così, quella che conta è l’ultima sentenza. E se è sbagliata? Beh, intanto non lo sappiamo se è sbagliata; e poi è l’ultima, questa è la legge, è questa quella che conta.

Qualcuno ha mai sentito i politici preoccuparsi della necessità delle riforme quando un assassino è stato assolto, un spacciatore scarcerato, un ladro acchiappato e messo in prigione su due piedi? Anzi, quale lassismo, quante pene miti! E la certezza della pena? Con tutti questi condannati e subito scarcerati? E le intercettazioni che hanno permesso di scoprire un intero clan dedito allo sfruttamento di tante povere ragazze violentate e buttate sulla strada? E la retata delle forze dell’ordine che ha arrestato 83 mafiosi e sequestrato un intero arsenale (esibito in bella fila sul tavolo della caserma)? Qui sì che lo Stato ha dato la sua risposta ai poteri criminali: una capillare indagine condotta da … coordinata da… ha permesso di smantellare etc. etc. Naturalmente a seguito di perquisizioni, sequestri, catture e … e intercettazioni.

Allora. Possibile che nessuno si chieda come mai la “riforma subito” sembra necessaria solo quando i delinquenti su cui si indaga o che si processa sono politici?
Voglio dire: magari una riforma è necessaria; per la verità io, che un poco me ne intendo, potrei indicare varie centinaia di riforme legislative, parecchie decine di assetti organizzativi da adottare domani, anzi oggi. Ma, prima di occuparsi di queste riforme (che ovviamente non hanno nulla a che fare con quelle che i politici illustrano con una sicurezza pari alla loro ignoranza), dovremmo chiederci perché l’idea della “riforma subito” gli viene sempre quando si tratta di un sindaco arrestato, di un onorevole iscritto nel registro degli indagati, di un ministro intercettato.

Il tormentone delle intercettazioni è un buon test che raccomando alla riflessione di tutti.
Allora: le intercettazioni si debbono fare per i reati di corruzione, peculato, concussione e in genere per i reati contro la pubblica amministrazione? Oppure no?.
Ma che razza di domanda è?
Il problema, semmai, dovrebbe essere: le intercettazioni servono per scoprire i reati e incastrare i colpevoli? Se si, allora si tratta di uno strumento di indagine che deve essere utilizzato sempre; se no, si tratta di un’attività inutile e costosa che dobbiamo abbandonare.
Una volta deciso che le intercettazioni sono uno strumento di indagine utile (non solo nemmeno Berlusconi ha mai detto che si tratta di uno strumento di indagine inutile; ma proprio il fatto che le vuole riservare ai reati di terrorismo e mafia dimostra che anche lui lo sa, che si tratta di strumenti di indagine necessari), porsi il problema dei reati per cui consentire le intercettazioni e di quelli per cui non consentirle significa solo decidere che alcuni reati li vogliamo scoprire e altri no.
Quindi, secondo i nostri politici, va bene scoprire terrorismo e mafia e mettere in prigione terroristi e mafiosi; ma scoprire corruttori, corrotti, falsificatori di bilanci, turbatori d’asta e metterli in prigione, questo no.

Mi pare di sentirli (come ci si abitua a tutto!): “Il punto è che le intercettazioni sono uno strumento invasivo della privacy e dunque solo in casi gravissimi si deve accettare che la vita privata delle persone venga violata. Quindi accettiamo malvolentieri questa aggressione all’intimità dei cittadini per reprimere reati gravissimi; ma non siamo disposti a pagare questo prezzo per reati come la corruzione e le sue sorelline”.

E già; quindi va bene intercettare le comunicazioni dei cittadini per il furto pluriaggravato (3 giovanotti che vanno a rubare le macchine parcheggiate sulla pubblica via – reato di cui agli artt. 110, 624, 625 n. 2 e 7 codice penale); va anche bene intercettare per il reato (una contravvenzione) di molestie (art. 660 codice penale); e poi va bene intercettare per una rapinetta alle poste o per lo spaccio di un centinaio di dosi di coca.

Però, ma che volete che sia una tangente, un finanziamento al partito, un appalto fatto vincere a un amico, un dirigente o un amministratore messo in qualche ente pubblico o sbattuto via da qualche ente pubblico. Robetta, non si può violare la privacy di tanti cittadini che hanno diritto alla tutela della loro vita privata etc. etc..

Ecco, se, prima di pensare alla “riforma della giustizia subito” si cominciasse a pensare “ma perché questi vogliono la “riforma della giustizia subito” solo in certi casi?”, si farebbe qualche passo avanti sulla strada, tanto per cominciare, del voto consapevole. Alle prossime elezioni...
Mah, mi sto spaventando da solo.

Toghe Rotte

Saluti


P.S.-
Vi linko un altro bellissimo articolo, che non vedrete mai nei Tg, sul tanto bistrattato aereoporto di Malpensa.

domenica 4 gennaio 2009

Paura di Volare


Oggi per me è una di quelle giornate strane, storte, malinconiche. Forse sarebbe meglio dire una di quelle giornate orrende... Così orrende che ho deciso di non parlarne perché il solo pensiero aggraverebbe lo stato d'animo che porto dentro...

Ma in questo torpore, come spesso succede, è capitata una cosa piacevole. Il passato che casualmente riaffiora e si fa largo fra vecchi ricordi ormai sbiaditi con la forza che solo certe sensazioni possono far riemergere.


Chi non si ricorda il primo amore adolescenziale? Io lo ricordo benissimo... E ricordo bene anche come finì!

Era una torrida serata in cui ero a Chieti Scalo per svolgere il Bar (Car per l'Esercito). Arrivato da pochi giorni e la convinzione di fare 81 giorni di addestramento in totale relax... Pensiero che si frantumò non appena suonammo (io e altri compagni incontrati in stazione, l'unione fa la forza...) quel campanello che apriva le porte della caserma. Il primo giorno fu un trauma assoluto; fra cazziatoni, urli, strattonamenti e ordini impartiti senza bene capire dove diavolo eravamo finiti. Basti dire che la sera, prima di dormire, ai telefoni per chiamare le famiglie e ai cellulari la metà di noi piangeva disperata... Ci trattavano veramente come bestie.

Io devo dire non ho mai pianto, anzi dicevo ai miei che andava tutto bene e che era uno spasso... Mentivo!!! In una di quelle telefonate il mio amore adolescenziale, unico barlume di luce, mi annunciò molto freddamente che mi stava piantando in asso... In un attimo il mondo mi crollò addosso, insieme all'anno trascorso insieme e a tutti i sacrifici che facevo per vederla! Il nostro era un amore a distanza e lei era piccolina quindi mi muovevo solo io. Ogni sabato mattina sveglia alle 5 per prendere il treno alle 6.17, arrivare a Bologna alle 8.30 e correre per prendere il diretto delle 8.32... Che spesso perdevo. E la domenica IC delle 19.17 che era sempre pieno come un uovo e fino a Firenze non c'era verso di sedersi...


Quando chiusi quella telefonata, con il mondo appena crollatomi davanti, probabilmente piangevo ma non lo ricordo con precisione, perché ho rimosso quella parte. Però ricordo un ragazzo (di cognome Pizza), mi si avvicinò e aveva la cadenza napoletana... Un perfetto sconosciuto che aveva capito tutto e mi rincuorò, tirò su il morale... Fu l'inizio di una bella amicizia.


Nei giorni successivi mi arrivarono delle telefonate... Forse era lei... Non ho mai risposto... Per me era chiusi lì; definitivamente!


Sono passati 11 da allora (con una parentesi nel 2000 dove ci scambiammo 1 telefonata e qualche sms) e giracchiando in internet trovo un sito con un nome. Sì era lei... La curiosità mi ha portato a proseguire la lettura e vado a scoprire che stava facendo ciò che desiderava... Teatro! C'era la sua storia, dei video... Mamma mia quanto è diventata brava... E nel suo piccolo anche famosa!


Un sorriso si è stampato nel mio viso... Ce l'ha fatta... Mitica Ciolina!!!


Saluti