martedì 6 gennaio 2009

Riforma della Giustizia


Il sindaco è stato arrestato, l’onorevole è stato iscritto nel registro degli indagati, il ministro è stato intercettato.
Ci vuole una riforma della giustizia. Subito.
Il tribunale della libertà ha deciso che il sindaco (che ha dato le dimissioni) non potrà commettere altri reati di corruzione, motivo per il quale il GIP lo aveva arrestato; e quindi lo scarcera.
Dunque il sindaco è
innocente, il PM (e il GIP) un persecutore.
Ci vuole una riforma della giustizia. Subito.
Il tribunale ha condannato l’onorevole per favoreggiamento semplice mentre il PM aveva chiesto la condanna per favoreggiamento di mafiosi. Il PM ha commesso un grave errore e l’onorevole è
stato ingiustamente perseguitato.
Ci vuole un riforma della giustizia. Subito.
La corte d’appello ha deciso che onorevoli e ministri sono responsabili di corruzione, turbativa d’asta, concussione e favoreggiamento; però ha escluso l’associazione a delinquere. Non avevano progettato di dedicarsi in pianta stabile al malaffare, vi si dedicavano quando capitava. Sono stati perseguitati da una magistratura politicizzata.
Ci vuole una riforma. Subito.

A leggere i giornali e guardare le televisioni sembra che i giudici non facciano altro che processare i politici. Purtroppo non è vero. Sarebbe bello che il malaffare politico venisse effettivamente scoperto, tutto, e sanzionato. Ma più che la punta dell’iceberg non si riesce a trovare. Per il resto del tempo, per il 99 % del tempo, i giudici si occupano di un altro tipo di delinquenti, quelli comuni, i ladri, i rapinatori, gli spacciatori di droga, gli assassini. Si occuperebbero anche di delinquenti border line, gli evasori fiscali, i falsificatori di bilancio, i bancarottieri; ma questi spesso appartengono all’altra categoria di delinquenti, quella dei politici, e allora la legge è congegnata in modo che questi processi non si riescano a fare.

Sicché i giudici si occupano prevalentemente di delinquenti comuni. Li perquisiscono, li pedinano, li intercettano, li arrestano, li processano. Talvolta li condannano, talaltra no. Talvolta il PM chiede al GIP di arrestare quel rapinatore che è stato riconosciuto da tre testimoni mentre un quarto ha avuto dei dubbi; e il GIP non lo arresta perché, dice, le prove della sua colpevolezza non sono poi così sicure. Talvolta dalle intercettazioni si scopre che ci sono altri delinquenti che prima non si conoscevano; e quindi il PM chiede al GIP di arrestarli e il GIP emette il suo bravo provvedimento di cattura. Talvolta il PM chiede al tribunale una condanna a 10 anni per associazione a delinquere e una quindicina di episodi di spaccio; e il tribunale condanna a 5 anni per 10 episodi di spaccio e assolve per l’associazione a delinquere. Talvolta addirittura il PM chiede l’assoluzione: non ci sono prove sufficienti signor giudice; e il giudice assolve.

Tutto questo succede centinaia di volte al giorno in centinaia di tribunali, di corti d’appello, di procure: si chiama amministrazione della giustizia; funziona così. I giudici studiano le carte, interrogano i testimoni, fanno perizie, ascoltano telefoni, insomma fanno il loro lavoro. E poi decidono. E speriamo che decidano bene, come in genere fanno. Qualche volta decidono male, si sbagliano; e il sistema (l’appello, la cassazione, il tribunale della libertà) prova a controllare gli errori. Magari poi il primo giudice non aveva sbagliato, anzi aveva proprio ragione, e sbaglia il secondo. Ma va bene così, quella che conta è l’ultima sentenza. E se è sbagliata? Beh, intanto non lo sappiamo se è sbagliata; e poi è l’ultima, questa è la legge, è questa quella che conta.

Qualcuno ha mai sentito i politici preoccuparsi della necessità delle riforme quando un assassino è stato assolto, un spacciatore scarcerato, un ladro acchiappato e messo in prigione su due piedi? Anzi, quale lassismo, quante pene miti! E la certezza della pena? Con tutti questi condannati e subito scarcerati? E le intercettazioni che hanno permesso di scoprire un intero clan dedito allo sfruttamento di tante povere ragazze violentate e buttate sulla strada? E la retata delle forze dell’ordine che ha arrestato 83 mafiosi e sequestrato un intero arsenale (esibito in bella fila sul tavolo della caserma)? Qui sì che lo Stato ha dato la sua risposta ai poteri criminali: una capillare indagine condotta da … coordinata da… ha permesso di smantellare etc. etc. Naturalmente a seguito di perquisizioni, sequestri, catture e … e intercettazioni.

Allora. Possibile che nessuno si chieda come mai la “riforma subito” sembra necessaria solo quando i delinquenti su cui si indaga o che si processa sono politici?
Voglio dire: magari una riforma è necessaria; per la verità io, che un poco me ne intendo, potrei indicare varie centinaia di riforme legislative, parecchie decine di assetti organizzativi da adottare domani, anzi oggi. Ma, prima di occuparsi di queste riforme (che ovviamente non hanno nulla a che fare con quelle che i politici illustrano con una sicurezza pari alla loro ignoranza), dovremmo chiederci perché l’idea della “riforma subito” gli viene sempre quando si tratta di un sindaco arrestato, di un onorevole iscritto nel registro degli indagati, di un ministro intercettato.

Il tormentone delle intercettazioni è un buon test che raccomando alla riflessione di tutti.
Allora: le intercettazioni si debbono fare per i reati di corruzione, peculato, concussione e in genere per i reati contro la pubblica amministrazione? Oppure no?.
Ma che razza di domanda è?
Il problema, semmai, dovrebbe essere: le intercettazioni servono per scoprire i reati e incastrare i colpevoli? Se si, allora si tratta di uno strumento di indagine che deve essere utilizzato sempre; se no, si tratta di un’attività inutile e costosa che dobbiamo abbandonare.
Una volta deciso che le intercettazioni sono uno strumento di indagine utile (non solo nemmeno Berlusconi ha mai detto che si tratta di uno strumento di indagine inutile; ma proprio il fatto che le vuole riservare ai reati di terrorismo e mafia dimostra che anche lui lo sa, che si tratta di strumenti di indagine necessari), porsi il problema dei reati per cui consentire le intercettazioni e di quelli per cui non consentirle significa solo decidere che alcuni reati li vogliamo scoprire e altri no.
Quindi, secondo i nostri politici, va bene scoprire terrorismo e mafia e mettere in prigione terroristi e mafiosi; ma scoprire corruttori, corrotti, falsificatori di bilanci, turbatori d’asta e metterli in prigione, questo no.

Mi pare di sentirli (come ci si abitua a tutto!): “Il punto è che le intercettazioni sono uno strumento invasivo della privacy e dunque solo in casi gravissimi si deve accettare che la vita privata delle persone venga violata. Quindi accettiamo malvolentieri questa aggressione all’intimità dei cittadini per reprimere reati gravissimi; ma non siamo disposti a pagare questo prezzo per reati come la corruzione e le sue sorelline”.

E già; quindi va bene intercettare le comunicazioni dei cittadini per il furto pluriaggravato (3 giovanotti che vanno a rubare le macchine parcheggiate sulla pubblica via – reato di cui agli artt. 110, 624, 625 n. 2 e 7 codice penale); va anche bene intercettare per il reato (una contravvenzione) di molestie (art. 660 codice penale); e poi va bene intercettare per una rapinetta alle poste o per lo spaccio di un centinaio di dosi di coca.

Però, ma che volete che sia una tangente, un finanziamento al partito, un appalto fatto vincere a un amico, un dirigente o un amministratore messo in qualche ente pubblico o sbattuto via da qualche ente pubblico. Robetta, non si può violare la privacy di tanti cittadini che hanno diritto alla tutela della loro vita privata etc. etc..

Ecco, se, prima di pensare alla “riforma della giustizia subito” si cominciasse a pensare “ma perché questi vogliono la “riforma della giustizia subito” solo in certi casi?”, si farebbe qualche passo avanti sulla strada, tanto per cominciare, del voto consapevole. Alle prossime elezioni...
Mah, mi sto spaventando da solo.

Toghe Rotte

Saluti


P.S.-
Vi linko un altro bellissimo articolo, che non vedrete mai nei Tg, sul tanto bistrattato aereoporto di Malpensa.

16 commenti:

ReAnto ha detto...

vomito qui ?

Pellescura ha detto...

Oddio le prossime elezioni...
comincio a schifare tutto l'arco costituzionale...

cieloeinfierno ha detto...

un bacioneee augurii oggi è 6!!!

suerteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

Confinidiversi ha detto...

Accidenti! Toghe rotte! E che bella epifania. La befana, poi, non è arrivata stanotte.
E' agli arresti domiciliari per spaccio e concorso in estorsione.
Ci vuole una riforma della giustizia. Subito.

Bruno ha detto...

ho finito di pranzare adesso.... mi aspettavo un post sulla befana..... ritieniti responsabile del mio mattone sullo stomaco.....

MAX ha detto...

Sei gennaio duemilaenove-
.
.
.
Auguri befanoooo!!

Nessuno ha detto...

Ma dai, è normale che si pensi che la colpa è dei giudici...essi dovrebbero guardare altrove, in fondo i politici "amministrano" la cosa pubblica...ops, la cosa loro...
Un Paese serio - non è il nostro caso - sarebbe meno attento alle sollecitazioni dei politici e più sollecito alle indagini nei confronti dei politici.

3my78 ha detto...

x Renato:
mmm poi mi tocca pulire.

x Pietro:
Mi sa non vado...

x Vane:
Oggi è la festa delle befane:-D

x confinidiversi:
E' un gran bel blog, uno spazio interessante dove si trovano tante notizie interessanti. Mi ci sono associato come amico.

x Bruno:
Bruno non fare come Berlusconi secondo il quale la colpa è dei giudici che scoprono le magagne. Mica la sua che le fa:-P

x Massimo:
Grazie del befano, mi mancava questo titolo:-D

x viandante:
In un paese serio ci si domanderebbe perché accadono queste cose... ma nei paesi seri l'informazione funziona...

Kylie ha detto...

Post molto vero e pieno di spunti di riflessione amara.
Intervengono solo perchè si tratta di politici in generale che vengono indagati. Altrimenti non se ne occuperebbero neppure.
Io ricordo che ai tempi di tangentopoli improvvisamente qualcuno cominciò ad esaminare il problema della situazione delle carceri italiane, solo perchè un vip come Chiesa era stato arrestato.

Anonimo ha detto...

questa itaGLIetta non cambierà mai

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

Se non fossi un italiano ti darei del qualunquista.
Siccome, invece, sono proprio italiano so che se solo una persona informata sui fatti.

Bello il 2009, vero?
Blogger

3my78 ha detto...

Kylie hai ragione. Purtoroppo ricordo poco tangentopoli ma mi sto facendo una cultura postuma...

Anto quoto:-D

Blogger già, sembrerebbe paradossale tutto ciò e invece è ciò che si avvicina più alla realtà. Peccato lo sappiamo in pochi...

Adduso ha detto...

Comunque sia, a mio modesto avviso, la riforma della Giustizia è urgentissima.
Quando si arriva a questo punto:
“Killer delle vecchiette: quello che non si dice”
http://www.reportonline.it/article11788.html
e le persone (pare molto innocenti) vengono segregate come fossimo a Guantanamo (ma siamo in Italia) e per sentirsi libere e ritrovare la loro dignità di esseri umani devono pure arrivare al suicidio come è già avvenuto, allora la Giustizia non esiste più, ma esiste solo la presunzione, la prepotenza e la prevaricazione dei Giudici che cominciano a fare solo paura.

3my78 ha detto...

Urgentissima sì sì, specie nel separare le carriere e renere i Pm dei poveri faccendieri. E perché questo? Per proteggere la politica da eventuali indagini.

L'articolo che mi riporti lo conoscevo. Ho visto anche il servizio dato da Italia 1. Vergognosissimo. Dove la giornalista dava per scontato chi fossero i colpevoli e gli innocenti quando ancora il processo più importante non era stato fatto. Dove hanno fatto parlare solamente gli avvocati della difesa che naturalmente difendevano i loro clienti tirando merda a giudici e Pm. Naturalmente hanno fatto parlare pure gli imputati... Come al solito si è sentita una sola campana, quella più opportuna per tirare sassate alla magistratura. E parliamo di gente che ha confessato quei delitti e che ora dice stati estorti dalle maniere brutali della Polizia e Cc.

Ora non dico che non può esserci un errore (non so se è questo il caso, ma ne dubito), come in tutte le cose, ma affrontare questa vicenda con servizi così di parte e scadenti dovrebbe far rizzare le antenne alla gente. Come mai lo fanno? Per preparare la gente a questa Riforma della Giustizia. Meditate...

sunflower ha detto...

scusa il ritardo nel commentare questo post...ma come si dice...meglio tardi che mai:)
il post richiama il tema delle intercettazioni, su cui ribadisco il mio parere, e cioè che la privacy è un valore importante si, ma lo è ancor piu la scoperta dei reati, e non vedo perchè alcuni reati debbano essere esclusi,solo perchè chi occupa le poltrone del potere e della politica non ha interesse a che sia così.
ma i politici fanno le leggi per loro stessi...come fanno a produrre qualcosa contro loro stessi?

Adduso ha detto...

Se parliamo di intercettazioni sono contrario alla loro limitazione.

http://www.cuntrastamu.org/wordpress/?p=317

Ma di contro, così come sono per l’abolizione del “lodo Alfano”, sono contro l’impunità dei Magistrati, che seppure abrogata nel 1987 con un referendum popolare, fu poi ripristinata da un successivo voto parlamentare tanto arrogante quanto prevaricatore.

Ma se c’è una cosa che m’inorridisce, è che davanti alla possibilità che delle persone possano essere innocenti rimanendo pure in carcere, non vengano subito disposte delle procedure urgenti per verificare questa eventualità, giustificando tale evidente indolenza con la “divinità” decisionale dei Giudici che richiederebbe i loro "tempi".

Non mi piacciono i servi del capitale, così come i picciotti della politica, ma mi nauseano tutti questi zerbini dei Magistrati, e relativi partiti e movimenti, che pensano di fare politica sbandierando la forca.

I mafiosi mi fanno rivoltare il cervello, i nostri Parlamentari sono in generale nausenati, ma tutti questi giustizialisti, senza se e senza ma, mi sembrano solo dei psicotici "neo fascisti" che in questa Italia borderline stanno addirittura in questo “singolare” centrosinistra insieme al PD invece che quest’ultimo con la Sinistra. E tanto è vero questo che, purtroppo, la riforma la faranno “SB & Co”.